Ciao bambine, ciao bambini, anche se per colpa di questo Coronavirus non siamo a scuola, ho pensato che forse potevamo provare ugualmente a fare uno dei nostri testi tutti insieme. Il testo a cui ho pensato si intitola: «A casa io…».
Naturalmente il titolo è da scrivere in rosso, in alto, sotto la data. Poi? Poi dovete scrivere tante frasi che iniziano proprio così. Frasi tutte diverse, però. Vi va l’idea? Immagino che mi abbiate detto di sì.
E allora, adesso, chiedo ai vostri genitori un favore: di aiutarvi con il computer. Perché voi siete in prima elementare, perciò un po’ di aiuto lo potete e lo dovete ricevere. Per fotografare con lo smartphone (e poi inviarmi col computer) le vostre pagine, le vostre frasi, che naturalmente voi scriverete in stampato maiuscolo come abbiamo imparato a a scuola.
E poi? Poi loro mi invieranno tutto via internet all’indirizzo della mia posta elettronica. Magari con allegato insieme anche qualche vostro disegno. E dopo? Dopo io ricopierò tutto sul computer e magari pubblico tutto quello che avete scritto sul mio sito e lo possiamo leggere insieme.
Così potrete sapere cosa fa ognuno di voi a casa sua in questi giorni in cui non si può uscire. E magari vi accorgerete che stiamo facendo più o meno tutti le stesse cose. Allora, ripeto la domanda iniziale: In questi giorni cosa fate a casa?
«A casa io mi annoio, disegno, vado in cortile con la bicicletta, scherzo, gioco a calcetto, faccio i compiti». «A casa io sto in cortile, gioco a basket, ascolto musica, mi faccio la doccia. Io ho l’orto, io ho messo i semi nell’orto. tv, gioco a nascondino».
«A casa io gioco, guardo la tv, faccio l’orto, gioco a basket, mangio, vado giù. Io ho sepolto i semi, mi faccio la doccia. Io gioco con il mio cane con la pallina, imparo il corsivo, gioco a scala quaranta, gioco a solo, gioco a briscola».
«A casa io guardo il computer, guardo il cellulare di mia mamma e di mio papà. Io disegno un arcobaleno, faccio la pizza con in papà, gioco alla Intendo Swich». «A casa io mi annoio perché sono sola e non vedo le mie amiche, invece a scuola le incontravo tutte. O non faccio niente o dormo».
«A casa io gioco con le Lol Surprise, dormo, provo a fare lo Slime». «Io sono a casa e mi mancate. Io sono a casa e vorrei essere a scuola. Io sono a casa e gioco con il mio criceto, disegno quello che vedo dalla mia finestra e vi voglio bene».
«A casa io cucino i biscotti, disegno l’arcobaleno…». «A casa io ho due gatti, una telecamera, le scale, i giochi. A casa io ho tre piani, tantissime finestre, tanti orologi, il pattume, i libri, la macchinina telecomandata». «A casa io gioco a calcio con i miei fratelli e i miei cugini. A casa io ho tante luci, tanti mobili, tanti divani, ho il calendario».
«A casa io bacio il mio gatto Emy, vado in bicicletta, faccio tribolare il papà». (…) «A casa faccio colazione con tutta la famiglia, faccio gli gnocchi col papà, gioco sul mio terrazzo al sole, gioco con i trucchi, leggo». «A casa io mi annoio perché non vedo le mie amiche, faccio la torta al cioccolato, guardo un film, pianto le piantine, penso al virus che non ci fa andare a scuola e questo mi rende triste, ma sono felice di stare con la mia mamma e il mio papà».
«Io a casa non so cosa fare. Io a casa guardo alla finestra, mi lavo le mani e sto con i miei genitori. A casa io mi rilasso sul divano, dormo, mi sveglio, faccio merenda, gioco con i Lego, gioco con le matite, gioco con la gomma, faccio dei salti, faccio delle giravolte, gioco con le Barbie, faccio un puzzle, raccolgo i fiori in giardino».
«A casa io gioco con il pony, mi diverto, faccio dei salti, faccio delle capriole sul letto e sul divano, suono il pianoforte, mi alleno, faccio i braccialetti, apparecchio, mi travesto».
«Ciao maestro Giuseppe, come stai? Io ti volevo dire che la nostra casa in mattinata diventa una scuola e che io mi impegno a studiare, ma tu manchi tantissimo e non vedo l’ora che questo virus vada via per tornare a giocare con tutti i miei amici. Devo dirti che la storia del canguro è stata bellissima, raccontane altre se puoi, è piaciuta tanto anche ai miei fratelli. Sto provando a scrivere in stampato minuscolo e in corsivo. Ti voglio bene».
«A casa mia io mangio, dormo, guardo la tv, leggo, scrivo, dormo, gioco, mangio». «A casa mia io gioco con le carte, gioco con la wii, guardo la tv, guardo il computer, mangio, dormo».
(il Manifesto – 16 Aprile 2020)