Da dieci anni, escludendo le poesie di occasione, ho preso atto che la mia produzione poetica si divide in due grandi filoni: conte e filastrocche da una parte e, dall’altra, questi “Canti emiliani”.
“Le voci della poesia”, dopo i “Canti emiliani dei morti”, – il primo libro, – è il secondo libro dei “Canti emiliani”.
I “Canti emiliani” sono un’impresa megalomane, monumentale. Si rifanno ai Cantos di Ezra Pound ma anche, e, per me, soprattutto, ai Freesbees di Giulia Nicolai: frammenti più o meno poetici, senza titolo, che si coagulano uno con l’altro in sequenza.
Mi accompagnano da anni e anni.
Sono una sorta di diario personale e collettivo non strettamente autobiografico né cronologico.
Sono anche il mio personale laboratorio di scrittura.
In questo Secondo Libro, composto da ulteriori quattro canti, – dal Canto V al Canto VIII, si percorrono all’incirca gli anni che vanno dal 2000,quando è morto mio padre, a metà Settembre, fino al 31 Maggio del 2005, giorno in cui è nata mia figlia Gioia Sofia.
Ma in realtà il vero filo conduttore è la sequenza di incontri coi poeti italiani della manifestazione “Le Voci della Poesia”, che ho curato insieme all’amico Ivano Burani e presentato, per conto del comune di Reggio Emilia, nell’arco di quindici anni, dal Luglio 1990 al Luglio 2005, per un totale di 48 serate, – prima con l’aiuto di Ivano, poi da solo.
La prima edizione di questa manifestazione fu presentata da Corrado Costa; alla sua morte subentrai io. Tutti gli incontri sono stati registrati in video e sono disponibili al prestito presso Baobab/Spazio Giovani Scritture, Biblioteca di San Pellegrino, via Rivoluzione d’Ottobre 29, Reggio Emilia.
Il libro è anche la cronaca del viaggio di un giovane poeta – il sottoscritto – nell’ampio e frastagliato arcipelago della poesia italiana degli ultimi anni del millennio.
L’incontro con alcune tra le maggiori personalità letterarie dell’ultimo Novecento, di passaggio per Reggio Emilia ogni giovedì di Luglio per partecipare alla manifestazione Le voci della poesia, è stata infatti per me un’esperienza fondamentale.
Ci sono come sempre tanti altri elementi, che io chiamo “temi”, che, rimixati, attraversano questi quattro canti. Tra i tanti, il testo della canzone “Luglio”, del cantante fiorentino Riccardo Del Turco; sue note biografiche e stralci di interviste; oltre alle quarte di copertina dei miei primi due libri di poesia: “La ragazza ladra” (Tam Tam, 1983) e “Inserzioni a pagamento” ( Elytra, 1992)
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