Chi lavora nella scuola ha sempre a che fare con assistenti sociali. E chi lavora in una scuola della Val d’Enza, con gli assistenti sociali della Val d’Enza. Oggi la procura di Bologna ci dice che il sistema Bibbiano è complessivamente sano. Ma per precauzione, c’è chi ha pensato, momentaneamente, non dico di smantellarlo, ma almeno di congelarlo. In via precauzionale. Capisco: probabilmente non si poteva fare diversamente. Dunque, i casi di studenti in situazioni familiari difficili della Val d’Enza, oggi sono stati smistati a quelli dei comuni limitrofi. Che pure non ne sentivano la mancanza, visto che sono da anni in sofferenza: su scuola e servizi sociali, infatti, in Italia da anni si taglia e si esternalizza a privati convenzionati.
Lo so, lo so, c’è il tempo della giustizia e c’è il tempo della vita. In mezzo rischia di crearsi un vuoto che non fa bene a nessuno. Tanto meno ai più fragili tra i fragili: bambini e ragazzi in situazioni di difficoltà. Ma l’inchiesta di Bibbiano, comunque la si pensi, non li ha fatti sparire. E qualcuno se ne deve prendere cura.
Articolo pubblicato sul del 18 Ottobre 2019