Alcuni di voi la scorsa settimana, durante la ricreazione, mi hanno chiesto se in tutti i paesi del mondo le scuole sono diverse.
Ho provato un po’ a rispondere, ma vorrei che ne parlassimo ancora insieme. Dunque, cosa avete capito di quello che vi ho detto? Lo dite anche ai vostri compagni e alle vostre compagne?
“Io ho capito che ci sono delle cose uguali e delle cose diverse per ogni Stato”.
“Le cose uguali, cioè, una cosa uguale, è che sono sempre i grandi che insegnano ai bambini, mai il contrario”.
“Be’, questo è naturale”.
“Hanno tutte degli orari diversi. Io mi ricordo quando hai parlato di una tua parente in Francia e hai detto che in Francia non si va a scuola al mercoledì perché si fa sport o altre cose fuori dalla scuola”.
“Anche le materie sono diverse: soprattutto italiano. Perché ognuno ha la sua lingua principale”.
“In America però mi sembra che la scuola sia più divertente. Più severa ma anche più divertente”.
“Ma chi te l’ha detto? Sei stato in America?”
“No. Ma ho visto molti telefilm alla TV”.
Allora, andiamo con ordine: ditemi le cose uguali in tutte le scuole.
“Be’, in tutte le scuole del mondo bisogna studiare, bisogna faticare. Però un po’ ti diverti in tutte, spero”.
“In tutte le scuole stai con i bambini e i ragazzi della tua età. A parte i bocciati, si capisce”.
“Per me può esserci un po’ di bullismo in tutte le scuole? Io credo di sì”.
“Ci sono sempre delle materie da imparare. Delle cose da ricordare. Delle regole”.
“Bisogna essere educati con i compagni e con gli insegnanti”.
“Per me anche i compiti sono una cosa di tutte le scuole del mondo, o no?”
“Devi cercare di andare d’accordo con i tuoi compagni e le tue compagne”.
“In tutto il mondo ci sono le classi miste con maschi e femmine, adesso. Almeno credo. In passato invece no, almeno qui in Italia: i maschi andavano nelle classi solo maschili e le femmine da sole con le femmine”.
“A scuola si impara a leggere e a scrivere la propria lingua e anche altre lingue”.
“I bagni per i maschi da una parte, i bagni per le femmine dall’altra”. Poi la matematica: io credo che ci sia in tutte le scuole”.
“Anche la storia, la geografia, però dal punto di vista del paese dove è la scuola. Come le cartine geografiche. Insomma, si studiano le cose più vicine”.
Passiamo adesso alle differenze?
“Per me in alcuni Stati i maestri sono diversi, sono più severi”.
“Per me… Non sono sicuro, ma forse in qualche paese ci sono anche più maestri e più prof, non pochi come in Italia dove sono quasi tutte femmine a insegnare ai bambini e ai ragazzi”.
“Credo che l’intervallo sia diverso in ogni scuola. E anche le regole: un po’ uguali, un po’ diverse”.
“I banchi: per me in ogni paese sono un po’ diversi, anche i colori”.
“Mia mamma mi ha detto che in alcune scuole non ci sono i bidelli e devono pulire le aule i bambini e le maestre”.
“Se è per questo io, in una scuola dell’Africa che ho visto un documentario tanto tempo fa, mi sono accorto che non avevano neppure la scuola, neppure l’aula. Loro facevano lezione sotto un albero, all’ombra”.
“Che bello!”
“Forse… Forse in alcune scuole del mondo nell’ora di educazione fisica si va in piscina a nuotare? O al mare?”
“Ci sono scuole più ricche e più povere”.
“Per me una differenza è che in certi paesi del mondo ci sono delle scuole molto nuove, molto belle, invece in altri che hanno meno soldi le scuole sono più vecchie, pericolanti”.
“Anche le classi sono diverse. In alcune ci sono pochi bambini, in alcune tantissime, perché lì ci sono pochi maestri e maestre o nessuno ha voglia di insegnare”.
“Una differenza sono i voti, mi pare. In alcune scuole mia mamma ha detto che non ci sono”.
“Anche i libri sono diversi, credo. La scrittura, le immagini”.
(il Manifesto – 26 Settembre 2019)