Abbiamo studiato che l’Italia è stata abitata fin dalla Preistoria. Ricordate i principali popoli di cui abbiamo parlato?
«I Camuni a nord».
«L’Italia non era come adesso, ma era già bella. Per questo tutti volevano andare ad abitare qui da noi. E anche adesso tutti gli stranieri vogliono venire ad abitare in Italia».
«Però i primitivi italiani vivevano nelle palafitte, che erano case coi pali sull’acqua per proteggersi dalle bestie feroci e anche dai nemici».
«Gli italiani primitivi andavano sempre a caccia. Nei laghi. Nei boschi. Nei campi. Cercavano di uccidere tutti. Per mangiare, non per essere cattivi. Perché se vivevi dovevi mangiare, altrimenti morivi».
«Però potevano anche pescare».
«Infatti quando non andavano a caccia andavano sempre a pescare».
«Dopo hanno imparato a navigare e sono diventati più intelligenti. Hanno fatto delle scoperte, sono migliorati. Ma all’inizio gli italiani erano scemi. Ma non solo gli italiani, tutti gli uomini».
«Non erano evoluti».
«Alla fine del Paleolitico nascono i villaggi».
«Loro abitavano soprattutto nella pianura padana e anche sulle montagne che ci sono intorno alle pianure».
«I Camuni erano in montagna. Facevano disegni bellissimi sulle rocce. Come quello che uccidono il cervo. Lo prendono con una rete».
«I popoli più antichi sono molti da ricordare. Perché vivevano in tutta Italia, non solo in una Regione. Ma allora non c’erano mica le regioni, eh? Loro erano i Camuni, i Latini di Roma, gli Umbri, i Piceni».
«Poi c’erano anche i veneti. I Bruti. No, i Bruzi»
«I Siculi erano in Sicilia».
«I Sardi in Sardegna».
Cosa notate?
«Be’ che loro erano un po’ ignoranti. Però sapevano già lavorare i metalli».
«Lavoravano anche la ceramica».
«Io non ho capito se questi uomini primitivi c’erano solo in Italia o in Africa come c’è scritto sul nostro libro o anche in altri paesi del mondo. Cioè, non ho capito se abitavano in tutti i Paesi del mondo o solo in alcuni».
«Per me solo in alcuni perché erano dei posti migliori degli altri per viverci, per sopravviverci, c’era il clima bello, i fiumi che erano utili…»
«C’erano anche i Villanoviani. E gli Apuli»
«Una cosa che si nota è che il nome di questi popoli, poi, è lo stesso che dopo ha avuto la loro regione dove abitavano. Infatti Umbria viene da Umbri e Siculi viene da Cecilia eccetera».
«In Sardegna c’era la civiltà nuragica, però. Si chiamava così perché loro vivevano in case speciali che poi non erano delle vere case. Si chiama il “nauraghe”, la loro casa. Erano fatte di pietre una sopra l’altra, attaccate, ma senza tetto».
«Poi loro mi sembra che sapevano usare anche il fuoco e forse la scrittura, mi sembra, ma non hanno scritto niente perché non gli veniva in mente nulla da scrivere, mi pare».
Quale è il popolo che vi piace di più?
«Di quelli italiani? Del passato? Per me i Camuni perché erano bravissimi a disegnare».
«Loro vivevano in Lombardia. Sapevano disegnare benissimo le loro capanne che erano molto belle e molto spaziose».
«A loro piaceva correre e infatti disegnavano sulle rocce anche molti uomini che corrono perché poi tutti gli uomini primitivi, non solo i Camuni, scappavano sempre perché la vita primitiva era difficile, pericolosa, c’erano bestie feroci ogni giorno che ti venivano a cercare e volevano mangiarti. O tu le uccidevi e mangiavi loro, o loro ti uccidevano e mangiavano te. Insomma, non era facile».
«Si chiamavano disegni rupestri, cioè, incisioni rupestri, perché loro i disegni non li facevano con matite o pastelli e carta e altre cose che abbiamo noi adesso, ma con lo scalpello. Loro cercavano una pietra bella liscia, liscia come un foglio di carta, e dopo ci scrivevano con lo scalpello, ma non era proprio uno scrivere, ma uno scalpello, una incisione della pietra con lo scalpello. Però a loro piaceva più disegnare che scrivere perché erano più bravi a disegnare e infatti anche oggi ci sono i loro disegni sulle rocce della Lombardia. Un turista se vuole può andare a fare un giro nella valle dei Camuni per andare a vedere anche oggi i loro disegni che sono bellissimi, per me, sono veramente fantastici, anche se io veramente non ci sono mai andato. Però noi qui non siamo molto lontani in Emilia dalla Lombardia e dalla valle dei Camuni e un giorno voglio chiedere a mio padre se facciamo una gita per andarli a vedere questi disegni…».
(il Manifesto – 14 Marzo 2019)