Amira ha quindici anni e frequenta le scuole superiori. È nata in Italia, ma i suoi genitori vengono dal Marocco. Un tempo, sentirsi chiamare “araba”, “marocchina” o “straniera” la offendeva.
Adesso non ci fa più caso, tanto da considerare le battute razziste del ragazzo più popolare della scuola un segno di attenzione verso di lei. Così, quando lui la invita alla sua festa di compleanno Amira accetta, ma…

Un romanzo che affronta la complessa tematica dello ius soli, attraverso il racconto dei nuovi italiani, nati e vissuti nel nostro Paese ma considerati ancora “invisibili”.

“Il romanzo Amira si rifa alla storia vera di Lamiaa Zilaf, nata a Reggio Emilia da genitori di origine marocchina. E’ da tempo che avevo in testa di scrivere questo libro e sono felice, dopo anni di lavoro, di esserci riuscito e di vederlo pubblicato.”

La lettera riportata nel capitolo “Lettera agli italiani” è stata realmente scritta da Lamiaa quando aveva undici anni. Ho immaginato di essere stato io il suo maestro elementare.

Ma chi è Lamiaa Zilaf?

Ho conosciuto Lamiaa il 31 Agosto del 2011 una sera, in una manifestazione pubblica, a Reggio Emilia. Leggendo questa lettera ha commosso tutti i presenti. Era il lancio della campagna di cittadinanza L’Italia sono anch’io.

Ho chiesto a lei e suo padre se avevano un collegamento a Internet e me la potevano inviare. Sono tornato a casa, erano le due di notte. Ho fatto per curiosità un giro su Facebook e Lamiaa mi aveva già inviato questo suo testo, che poi ho inviato a vari giornali e sono riuscito a far pubblicare insieme agli amici de L’Italia sono anch’io su tanto quotidiani italiani.

Un anno dopo, a dodici anni, per la precisione il 6 Marzo 2012, Lamiaa l’ha letto in Parlamento
(guarda il video di quell’indimenticabile momento).

Oggi Lamiaa e la sua famiglia vivono in Francia”.

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