Giuseppe Caliceti parla del suo “CATALOGO DELLE MAESTRE”
“Il catalogo delle maestre” è il nuovo libro di Giuseppe Caliceti, maestro e scrittore reggiano, in uscita per le edizioni San Paolo, con le illustrazioni di Massimo Alfaioli. Un libro per bambini che è, allo stesso tempo, un ragionamento ironico anche sui genitori, sui docenti e sulla scuola in generale. Ecco cosa l’autore ci ha detto in proposito.
Come è nata l’idea del libro?
“Dalla mia frequentazione quotidiana delle maestre. E dalla voglia di sorridere sulla scuola di oggi. Ha a che fare con il mio lavoro di maestro, di maestro tra tante maestre. Anche se da sempre penso che ai ragazzi farebbe bene confrontarsi, anche a scuola, con più figure maschili adulte”.
L’idea di un catalogo rimanda a una fabbricazione “su misura” della professione dell’insegnante. E’ possibile una scuola su misura del singolo allievo?
“La scuola di oggi non pone al centro lo studente, ma i suoi genitori: i clienti della scuola azienda. Anche nella scuola pubblica è passata l’idea della privata: fornire ai figli una scuola su misura. E, perché no, anche una maestra. Non sempre ciò che i genitori pensano è la cosa migliore per il figlio. Anzi. In loro, spesso, oggi c’è la naturale tendenza a proteggerlo oltremisura. A cercare di semplificargli la vita. A preoccuparsi più del suo futuro che del presente. A giustificarlo. A credere più a lui che ad altri. A dargli ragione”.
Quale è la maestra migliore per un bambino?
“Il libro, in forma giocosa, pone proprio questa domanda: ammesso che esista, è la scelta migliore, per lui? Ma qui si gioca molto anche sui nuovi stereotipi e le nuove mode scolastiche, che condizionano pesantemente i genitori”.
Le varie maestre rappresentano importanti cambiamenti. La maestra WhatsApp è l’avvento del digitale. La Maestra Eleganza è, in un certo senso, la resistenza verso le classi multietniche. Come ha visto cambiare la scuola dall’inizio della sua carriera?
“Non è più la scuola di cui parla la nostra Costituzione. Basti pensare alla recente polemica su alcuni licei classici: una scuola sarebbe meglio di un’altra perché non ha studenti disabili, stranieri e poveri. E’ triste che oggi, per tante famiglie, l’eccellenza non dipenda da fondi investiti, programmi, metodologie, strutture, preparazione dei docenti, ma dai compagni di classe dei figli”.
Come è possibile?
“Non è tutta colpa delle famiglie. E’ il frutto avvelenato di chi per anni ha parlato insensatamente ai genitori di meritocrazia e di selezione. A partire da sei anni. In realtà se non si lavora per una scuola e una società democratiche, inclusive e solidali, è bene sapere che, consapevolmente o meno, si sta lavorando esattamente per il contrario”.
Quindi, in definitiva, “Il catalogo delle maestre” è un libro per ragazzi… o per adulti?
“Per ragazzi. Ma propongo un gioco in famiglia: prima scelgono la maestra robot da comprare i genitori, poi i figli. Coincidono? Sì? No? Perché? Credo sarebbe una discussione illuminante per gli adulti”.
(Intervista di Linda Magnoni, che ringrazio. Gazzetta di Reggio, p.27, domenica 25 Febbraio 2018)