In Maggio, mentre ero impegnato al Salone di Torino, a Milano ci sono stati due concerti che avevano a che fare con l’immigrazione e i bambini. E’ stato il momento conclusivo di un lavoro durato un anno a cui ho partecipato anche io. Due giovani compositori di oggi hanno messo in scena due testi che avevo scritto per l’occasione sul tema dell’immigrazione. In particolare l’immigrazione dei bambini. Come mi era stato richiesto da Divertimento Ensemble di Milano.
Se si potesse presentare questo concerto ai bambini, cosa si potrebbe dire loro per aiutarli a capire?
Dunque, Daniela Terranova ha realizzato Solo andata. Ha scelto di estrarre poche e molto significative frasi che ha però usato non per farle “sentire” al pubblico, ma per ispirarsi lei stessa, nella sua scrittura. E la sua idea musicale è stata quella di far “cantare” il mare, protagonista del suo pezzo. Non a caso, sia gli strumenti, sia le voci dei bimbi, ne animano il “respiro”. E poi sul mare ci sono i barconi stipati di persone, che hanno paura e si bisbigliano frasi per rincuorarsi. Bisbigliano tutti insieme, non si capisce cosa dicono… C’è una sola frase che viene detta all’unisono dai bambini, emblematica, che diventa il simbolo della tragedia. Quando la barca “si è rotta, si è girata, è caduta”. Qui non bisbigliano più, gridano. Ma sempre tutti insieme. E ancora, quindi, non si capisce cosa gridano. Ma il clamore di colpo finisce. Resta il fischio del vento, gocce e spruzzi d’acqua. E il mare ricopre tutto e tutti e resta da solo in scena. Un pezzo fatto di atmosfere, di sonorità sottili. La registrazione non gli rende merito perché le tavolette di polistirolo strofinate con le spugne erano troppo sotto i microfoni e hanno “appiattito” i suoni; ma dal vivo, mi è stato detto, la “musica del mare” era molto meglio.
Roberto Andreoni ha realizzato Il mondo di tutti. Qui il compositore ha scelto invece di usare praticamente tutto il testo. Non solo, ma ha scelto di usare le domande come struttura della sua composizione: sette domande, sette episodi musicali, ciascuno caratterizzato da un contenuto diverso: cosa vuol dire migrare, chi è che migra (gli uccelli), perché migra, ma migrano anche gli uomini, e perché migrano, e i bambini. Ogni episodio ha un suo carattere musicale diverso dal precedente. Il testo è quasi sempre comprensibile: a volte cantato, a volte parlato.
Sarebbe bello ascoltare un concerto del genere dove anche i bambini delle scuole della nostra città, come accaduto a Milano, lavorano con musicisti e compositori di oggi. E con un complesso musicale come Divertimento Ensemple che negli ultimi anni, spesso, è stato ospite dei nostri Teatri. Tra l’altro su un tema così di attualità e così importante come quello della cittadinanza e della migrazione dei minori. Producendo nuove piccole grandi opere e composizioni, non solo smerciando o leggendo ad alta voce opere già scritte o composte da altri. Come d’altra parte accadeva fino a qualche decennio fa anche nella nuova città, eh? Ricordo ancora, quando frequentavo il Peri, una storia di Rodari musicata dal maestro e compositore Arduino Gottardo dove, giovane allievo, suonai il violino. Ma credo che non accadrà proprio: ho la netta sensazione che quei tempi ormai siano passati e qui da noi si siano fatte altre scelte che vanno in tutt’altra direzione.
Il programma di sala
Domenica 21 maggio 2017
Milano, Teatro Leonardo
Divertimento Ensemble
Maurizio Longoni, clarinetto Valerio Maini, corno Michele Colombo, fagotto Simone Telandro, tromba Matteo Momo, trombone Maria Grazia Bellocchio, pianoforte Elio Marchesini e Antonio Magnatta, percussioni Daniele Palmizio, viola Martina Rudic, violoncello Emiliano Amadori, contrabbasso I Piccoli Musicisti di Divertimento Ensemble Alunni delle classi IVe dell’I.C. De Andreis-Primaria “Mezzofanti” di Milano Giulia Farina, maestro preparatore Cristiana Vianelli, maestro collaboratore Sandro Gorli, direttore Zeno Baldi, Cantor Dust per ensemble (2013) Mattia Clera, A cracked mirror [Sat in the Corner] (2017)
Daniela Terranova, Solo andata per voci di bambini e ensemble (2017)
** Roberto Andreoni, Il mondo di tutti per voci di bambini e ensemble (2017)
** *composizione selezionata dal concorso AFAM 2017
** commissione Divertimento Ensemble per il laboratorio “Giocare la Musica” e prima esecuzione assoluta. La quinta edizione di “Giocare la Musica” è stata realizzata con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) della Lombardia
I testi
Erano bambini veri.
Erano su una barca in mezzo al mare.
Anche i bambini sono morti.
Erano in tanti, lontano dalla spiaggia, troppo lontano.
Forse le onde erano troppo alte,
forse le onde erano troppo grandi.
La barca si è girata, si è rotta, è caduta.
Sott’acqua si abbracciavano.
Gridavano, ma con l’acqua in bocca non si sentiva.
Sono caduti in fondo al mare.
Sono caduti nell’acqua.
Sono caduti al rallentatore fin sul fondo del mare.
—
Per me…
MIGRARE VUOL DIRE ANDARE
Andare via, andare lontano, andare da un’altra parte, andare da un posto all’altro, andare via dalla tua casa, andare via dal posto dove sei nato, spostarsi, fare un lungo viaggio, volare, allontanarsi, cambiare posto, andare a vivere in un altro Paese.
Migrare è come viaggiare.
PER ESEMPIO GLI UCCELLI VOLANO Anche per tanti giorni senza fermarsi mai, anche quando viene brutto tempo, anche sul mare, anche sulle case. Certe volte si fermano sui fili della luce per riposarsi, poi ripartono. MIGRANO gli uccelli! I gabbiani, le gru, le rondini, le cicogne, le anatre, i falchi, le tortore Ma no, le torte non migrano! Ho detto le tortore! Per me migrano tutti gli uccelli del mondo, ma solo in inverno, quando c’è troppo freddo; hanno freddo e volano più veloci. I salmoni migrano anche se sono dei pesci, mi sembra…
MIGRANO PERCHÉ …
Per non morir di freddo … niente da mangiare… volan verso il caldo… caldo e moscerini da dare ai piccolini Io ho visto che migrano sempre tutti insieme, per aiutarsi, per farsi compagnia.
No! Sì! GLI UOMINI E LE DONNE MIGRANO
Io in tv ho visto che migravano anche a piedi, ma non li volevano far passare dall’altra parte della rete. …Anche loro con le barche, con le barche con il treno con le auto, con le auto con gli aerei, e anche a piedi. Erano tantissimi. C’erano anche dei bambini appena nati. Per me è giusto che li fanno passare dall’altra parte della rete,
PERCHÉ IL MONDO È DI TUTTI. FORSE MIGRANO PERCHÉ hanno freddo come uccelli, per comprare da mangiare, hanno fatto bene. Ho sentito che laggiù c’è la guerra e han paura, forse migrano perché, per la moglie e per i figli; han paura di morire e bisogno di fuggire; per comprare da vestire; hanno fatto bene.
ANCHE I BAMBINI MIGRANO No, per me non migrano. Non possono stare dove sono nati, perché non possono stare da soli, a casa senza genitori. Se i genitori migrano, li portano con sé. Anche Dihlamna è immigrata in Italia! No, io sono nata in Italia. Sono italiana. I miei sono nati in Sri-Lanka. I miei sono nati nelle Filippine. Sono venuti qui perché cercavano lavoro ma non lo trovavano, invece qui il mio papà lavora in carrozzeria Anche i miei lavorano qui, anche loro sono migrati qui, ma dalla Romania
PERCHÉ IL MONDO È DI TUTTI.