Mi ripetete i tipi di diario che conoscete?
«Il diario di bordo è quello delle navi quando viaggiano, invece il diario scolastico è come il nostro diario dove segniamo i compiti, come un’agenda».
«Il diario di bordo è come un diario di viaggio».
«Noi abbiamo il diario di scuola».
«Il diario sono… È come un libro da scrivere».
«È un calendario».
«È una specie di calendario dove tu devi scrivere le cose che fai giorno per giorno, tutti i giorni».
«Ma se uno non fa un viaggio in nave ma in moto, non si chiama diario di bordo?».
«No, solo in nave è un diario di bordo. Altrimenti è un diario di viaggio e basta».
«Il diario segreto è come il diario personale. Ci scrivi le cose personali, i segreti della tua giornata, delle cose che non vuoi dire a nessuno… Oppure puoi anche incollarci delle foto o farci dei disegni».
«Racconti la tua vita».
«Ci scrivi la tua vita. Però anche non tutti i giorni. Solo quando fai delle cose importanti».
Adesso parliamo del diario di bordo di Cristoforo Colombo che abbiamo studiato, ricordate?
«Lui era un italiano, nato a Genova, in Italia, però lavorava per la regina della Spagna e allora… Allora ha scoperto l’America per lei, non per l’Italia».
«Nel suo diario racconta quando voleva andare in India a fare i suoi commerci, ma dopo ha sbagliato strada e per caso, sulle sue tre caravelle, lui e i suoi amici hanno scoperto l’America».
«Le date del diario che abbiamo letto, le date del suo diario, sono Venerdì 3 Agosto, poi il 9 Agosto, poi il 25 Settembre e poi l’11 Ottobre».
«Il suo viaggio, suo e delle tre caravelle dove viaggiava, è iniziato nel 1492. Il 23 Agosto del 1942».
«Noi abbiamo fatto il disegno delle caravelle perché sono delle navi speciali. Sono delle navi antiche. Dei vascelli. Però hanno tre alberi. Ma non gli alberi come quelli dei prati, ma quelli sulla nave, i pali per tirare su le vele e sfruttare il vento per il viaggio, perché al tempo di Cristoforo Colombo non c’erano i motori e le navi andavano a vela».
«Anche adesso però ci sono le gare di barche a vela».
Cosa vuol dire?
«Loro hanno trovato la terra alle due di notte. Non ci credevano che era la terra perché loro era da tanti giorni che erano in mare e ormai pensavano di essere annegati, di sprofondare in acqua, invece dopo hanno trovato l’America e per fortuna si sono salvati tutti, non solo Cristoforo Colombo ma anche i suoi amici».
«Loro hanno visto la terra giovedì 11 Ottobre con il cannocchiale e dopo anche senza cannocchiale perché si sono avvicinati».
Si dice che sulla terra c’erano degli indigeni. Cosa vuol dire?
«Forse degli extracomunitari. Degli stranieri. Con la pelle nera».
«Per me lui pensava che in America non c’era nessuno perché poi non pensava neppure che c’era l’America, perciò non pensava che in mezzo al mare viveva nessuno. Allora si è emozionato, si è stupito che c’era la terra, che c’era qualcuno».
«Gli indigeni sono i cannibali».
«Gli indigeni sono i neri».
«Sono i guerrieri del villaggio. I poveri».
«Sono dei poveretti».
«Per me sono quelli che non hanno da mangiare».
«Per me sono quelli che abitavano in America già prima. Degli indiani».
«Per me erano i selvaggi. Sì, sono i selvaggi».
«Per me sono come un aborigeno, un uomo primitivo».
E se io vi dicessi che anche alcuni di voi sono indigeni di questo luogo in cui abitiamo?
«Ah, ho capito, sono degli africani!».
«No, degli extracomunitari!».
«Degli arabi!».
Eh no, bambini, questa volta siete proprio sulla strada sbagliata… È il contrario…
(il Manifesto – 26 Ottobre 2017)