«Della pipì?»
Sì, della pipì. Perché ho paura che qualcuno di voi sia ammalato. Ho paura che qualcuno di voi abbia la malattia della pipì. Per esempio, tre di voi, appena è suonata la campanella della fine della ricreazione, mi hanno chiesto di andare in bagno. Allora io mi chiedo: possibile che un secondo prima, mentre c’era la ricreazione, questi tre bambini non avessero la pipì? Possibile che la pipì gli sia venuta proprio quando è suonata la campanella?
«Io maestro ce l’avevo veramente. Non ho fatto apposta».
«Anche io. Perché prima, quando c’era la ricreazione, ce l’avevo solo un po’ e la tenevo stretta perché volevo continuare a giocare con i miei amici. Adesso, invece, mi è venuta veramente».
«Io no, non ce l’avevo. Però sono andato in bagno perché… Perché volevo bere».
Alcuni di voi vanno a fare la pipì anche sei o sette volte in una mattina. Non è una cosa normale. Veramente andate a fare la pipì? Cercate di essere sinceri, per favore…
«Io sì. Perché se no… Perché io non me la voglio fare addosso. Altrimenti tutti mi prendono in giro».
«Io certe volte vado anche a lavarmi le mani».
«Perché? Non andiamo mica sempre a mensa! Ci andiamo solo una volta al giorno».
«Io non so perché, maestro. Ma ho proprio la pipì che mi scappa sempre».
«Anche a me. Tranne quando giochiamo. E certe volte anche quando giochiamo».
«Io, una volta, ho avuto la pipì anche durante una partita di calcio e allora ho chiesto al mio allenatore se potevo andare nel bagno degli spogliatoi e dopo infatti ci sono andato e ho fatto la pipì, poi ho ripreso la partita».
«Io certe volte vado a bere. Sì, ci vado soprattutto per bere. Anche se non ho proprio la pipì».
«Anche io delle volte vado in bagno per… Ci vado per fare un giretto. Per uscire dall’aula. Per sgranchirmi le gambe».
Mi alza la mano chi va in bagno a fare un giretto, ogni tanto? E mi spiegate come mai ci andate? Bene, visto che ci vanno in molti, avrete molto da dirmi…
«Anch’io ci vado per sgranchirmi le gambe, per fare una passeggiata. Perché a stare sempre in aula mi stanco».
«Anche io. Perché ogni tanto mi piace stare anche un po’ da solo in silenzio».
«Io non mi ricordo bene, adesso, ma credo che tutte le volte che sono andata in bagno ho sempre fatto la pipì. O la pipì o la cacca. Altrimenti non ci andavo».
«Anche a me piace andare in bagno perché magari incontri qualche tuo amico o anche qualche amico delle altre classi».
«Io ci vado a lavarmi le mani, però delle volte non me le asciugo».
«Secondo me andare in bagno a bere non è una cosa sbagliata, non è una cosa che non si può fare».
«Io certe volte ho visto che in bagno ci sono dei bambini che io non so bene chi sono che buttano tutta la carta igienica dentro il buco e intoppano il buco».
«Anche io ho visto che lo avevano intoppato, dei bambini. Ma non credo sono della nostra classe, sono dell’altra classe».
Un’ultima domanda: a casa vostra andate a scuola così spesso come a scuola?
«Io sì. Perché anche a casa faccio la pipì».
«A casa io faccio la pipì quando voglio, non devo chiederlo ai miei genitori. Però no, non mi sembra che la faccio tanto».
«Io preferisco il bagno della scuola a quello di casa mia perché si va in bagno anche in compagnia, a scuola».
«Mi sa che io vado a fare la pipì più a scuola che a casa, ma non so bene perché».
«Anche io. Però a casa mia il bagno è più pulito perché qui delle volte dei bambini fanno la cacca e poi non tirano l’acqua».
(il Manifesto – 2 Febbraio 2017)