Chi è andato a vedere allo stadio tricolore la partita della nazionale di calcio contro Israele?
«Io, maestro! Con mio papà e mia mamma. E anche mio zio e mia zia. Una o due settimane fa. In Settembre». «Però le scuole non erano ancora iniziate». «Anche io ci sono andato. Ma non mi è piaciuta, la partita. Neppure a mio padre è piaciuta. Hanno vinto 1 a 0 ma hanno giocato male, i giocatori italiani». «Io l’ho vista alla tv, la partita. Perché la facevano vedere anche sulla Rai. E poi si spendevano troppi soldi ad andare allo stadio». «Anche io». «A me è piaciuto andarci perché ci vado sempre a vedere anche la Reggiana, perché io gioco a calcio, sono nel Sant’Ilario, nella squadra del Sant’Ilario». «A me è piaciuto Buffon perché ha fatto delle bellissime parate e poi mi è piaciuto perché io ero vicino a lui, lo vedevo benissimo. Era proprio come si vede alla tv. E’ stato bellissimo». «Lo stadio era bello, ma la partita no. Infatti in molti tifosi hanno fischiato perché l’Italia non giocava mai bene. Non aveva coraggio. Non attaccava. Passavano la palla sempre indietro, mai in avanti. Uffa, che barba! Io subito non volevo fischiare ma dopo ho fischiato anche io perché era un po’ noioso». «I fischi erano tantissimi, a un certo punto. Mi facevano male le orecchie». «La Reggiana per me gioca meglio della nazionale perché i giocatori della Reggiana giocano tutti nella stessa squadra. Invece i giocatori della nazionale giocano tutti in squadre diverse: la Juventus, il Milan, il Palermo, il Napoli. Allora non si conoscono bene. Non sanno giocare bene insieme. Anche se sono bravi nelle loro squadre, non imparano mai a giocare bene insieme».
Insomma, la partita vi è piaciuta o no?
«No». «Sì». «Mi è piaciuto andare allo stadio, ma la partita non mi è piaciuta. Mi è piaciuto vedere i giocatori dal vivo, non in tv, però… Insomma, pensavo che erano più bravi». «L’altra squadra era Israele, un paese straniero. Una squadra di un paese straniero. Un paese arabo, africano». «Per me i nostri giocatori erano stanchi perché si giocava di notte». «Mi piacevano le bandiere della nazionale, le bandiere. Anche io ne avevo una». «Ciro Immobile è stato il più bravo perché è stato l’unico dei nostri a fare goal. A me piace anche il suo taglio di capelli». «Mamma mia, a me no! Che schifo!». «I giocatori erano giovani. Non pensavo che erano così giovani. Non pensavo che andavano alla tv anche se erano così giovani perché alla tv, tranne che per Amici, ci vanno solo i vecchi». «A me piacerebbe che i campionati del mondo si facessero qui a Reggio Emilia, invece che in Russia». «A me Buffon ha fatto un sorriso e mi ha anche salutato». «L’allenatore però è vecchio. L’altro allenatore era più giovane». «C’erano cori bellissimi, abbiamo cantato l’inno italiano. Anche io e mio padre abbiamo cantato perché sappiamo sia la musica sia le parole». «Per me la partita è stata orribile». «A me la nazionale piace perché piace il calcio. Anche se non sono andato allo stadio, io la guardo sempre alla tv». «Mio papà si è arrabbiato con l’Italia perché non combinavano niente». «Quando c’è stato il goal abbiamo fatto un grido grandissimo tutti quanti. E’ stato bellissimo!». «Per me, però, ci poteva essere anche un rigore, però non ce l’hanno dato, il rigore, hanno detto che Ciro Immobile aveva fatto apposta a cadere, però è caduto veramente». «È stato tutto bellissimo, per me. Però c’era molta gente e molta confusione. Avevo paura di perdermi in mezzo a tutta quella gente». «In tv hanno fatto vedere delle persone di Reggio che mio papà e mia mamma conoscono». «Per me Verratti ha giocato male, lo ha detto anche mio padre».«Mi è piaciuto moltissimo. Il goal è stato fantastico!». «Per me invece migliore dell’Italia non è Ciro Immobile, è quello che gioca nel Torino, quello che fa la cresta, quello che chiamano Gallo. Però lui non ha fatto il goal e nessuno gli ha passato la palla perché gioca nel Torino e non nel Milan o nella Juve».
(Il manifesto – 5 Ottobre 2017)