Mi ripetete con parole vostre la lettura che abbiamo fatto oggi?
«Era una lettura sulle abitazioni. Sui tipi diversi di abitazioni». «A me è piaciuta la casa del Burkina Faso, sembra una scatola decorata. O un tessuto appeso in mezzo al deserto. Si tratta invece di una abitazione fatta di fango e rami e ornata con disegni e dipinti incisi». «L’abitazione è una cosa impiantante perché è il luogo dove abitiamo». «È un luogo di protezione e lì passiamo buona parte della nostra giornata per dormire, giocare, mangiare, per questo deve essere un ambiente piacevole dove vivere con tranquillità».
«I costruttori di case si chiamano architetti. Poi ci sono gli ingegneri e i muratori che costruiscono le case»: «Anche a me sono piaciute molto le case del villaggio del Burkina Faso di Tiebelele. Sono fatte in quel modo strano per proteggere gli abitanti dal caldo e da gli attacchi dei nemici. Per questo non hanno le finestre ma solo una piccola porta».
«Io mi ricordo che anche le case dei Sumeri, che abbiamo studiato in Storia, non avevano finestre. Penso per lo stesso motivo. Però ci si poteva abitare e stare anche sul tetto»: «Le case del Burkina Faso possono avere tre forme che abbiamo studiato e visto anche dalle fotografie: rotonda per raccogliere chi non è sposato, rettangolare per i giovani sposi, a forma di otto per le persone più anziane e sagge. Infine ci sono i granai per contenere le provviste». «Io subito non pensavo che erano delle case ma dopo ho capito». «A me sono piaciuti molto anche i simboli piaciuti su queste case. Il triangolo con la punta rivolta verso il basso è la zucca che è uno degli utensili più utilizzati, per fare dei vasi e dei tegami, dei recipienti. Poi il disegno della linea dello sparviero, un predatore di piccoli animali. Poi i due fili che si intrecciano che sarebbero il simbolo della rete per impilare le zucche. Poi la freccia verso l’alto, che rappresenta una vera freccia che serve per cacciare ma a cena per difendersi».
«Per me sono delle case molto belle anche quelle delle formiche, i formicai. Sembrano piccoli, come casa, ma ci sono molte stanze e molte stanza e ci possono abitare moltissime formiche». «Anche i nidi sono delle casa belle, accoglienti, però per me hanno il problema che quando piove…. Insomma, sono belli ma sono fragili, come costruzioni, basta un temporale e si rompono tutti».
«A me sono piaciute anche le foto della casa dell’architetto Frank Lloyd Wright, che è stato un architetto ma anche un urbanista e la sua casa in mezzo alla cascata per me è meravigliosa: si trova negli Stati Uniti. Sono delle grandi lastre di prete una sull’altra con dei buchi. Sembra una casa un po’ primitiva, ma non lo è». «A me per una casa dipende non solo la bellezza, ma anche la comodità. Perché la casa della cascata, per esempio, è molto bella da vedere ma secondo me non è molto adatta per abitarci, non può essere molto comoda, lì in mezzo alla cascata, non è neppure facile arrivarci». «Anche per me le case devono essere soprattutto accoglienti. E poi anche silenziose. Invece con la cascata c’è sempre il rumore dell’acqua che cade e che scorre, secondo me, non si può dormire e parlare molto bene».
«A me piace di più sempre la casa Gurusi del Burkina Faso perché è la più allegra e la più colorata. Loro non hanno bisogno di una casa per proteggersi dal freddo e dalla pioggia ma soprattutto dal caldo ed è per questo che è costruita così. secondo me tutte le case sono diverse perché sono diverse le persone che le costruiscono ma anche perché sono costruite in modo diverso, e ognuno ha i suoi gusti». «A me, per esempio, piacciono molto o i grattacieli perché mi piacciono di più le case alte, altissime, delle case basse. Per me una casa altissima è bellissima perché se vai in alto e ti guardi intorno puoi vedere molto lontano».
«Per me invece le case che mi piacciono di più, che poi non sono delle vere e proprie case ma tante abitazioni insieme, le ha costruite l’uomo ma non oggi, non adesso: sono i castelli. Per me non c’è nessuna abitazione più bella dei castelli perché hanno delle parti chiuse e delle parti aperte. hanno delle parti alte e delle parti basse. Hanno delle parti più illuminate e più nascoste. Servono per proteggersi ma anche per viverci dentro. Sono bellissimi, i castelli. Soprattutto le torri». «Anche per me i castelli sono bellissimi perché sono molto più di una sola abitazione, sono tantissime abitazioni. Un castello è come un paese intero.».
(il Manifesto – 30 Marzo 2023)