Abbiamo letto sul nostro libro «Un arrivo inaspettato», un racconto tratto da un libro intitolato «L’estate di Nico», dello scrittore Luigi Ballerini. Mi raccontate con parole vostre quello che avete capito e mi dite se vi è piaciuto?
«A me sì. I personaggi erano un bambino che si chiama Andrea e una bambina. Sì, perché subito non si capisce, ma poi si vede che mentre lui sta giocando, arriva una famiglia con il papà e la mamma giovani e hanno una bambina». «A me ha fatto un po’….. Cioè, quando lui vece che nel luogo di vacanza arriva la bambina, lui non sembra contento perché voleva che ci fosse un bambino, un maschio, non una femmina. Anche io, delle volte, penso così. Perché se era un maschio forse ti diverti di più, perché siete due maschi….» «Ma si può giocare anche tra bambini e bambine, tra ragazzi e ragazze, mica solo tra femmine e femmine o tra maschi e maschi». «Beh, anche io, come Andrea, preferisco giocare con i maschio perché io sono un maschio». «Anche a me ha fatto un po’ pensare quando lui dice che le femmine sono come degli extraterrestri perché erano troppo strane da capire ed erano da evitare. Anche io certe volte penso così perché non capisco bene come si arrabbiano. Cioè, certe volte si arrabbiano per delle cose che io non capisco e dopo smettiamo subito di giocare».
«Io gioco con i maschi e con le femmine». «Per me la bambina, quando dice che accenna a un sorriso, vuol dire che lei vuole giocare con quel ragazzino, vorrebbe, ma Andrea si spaventa». «Sì. Anche per me Andrea si spaventa a giocare con le femmine oppure si vergogna, perché io conosco anche bambini che si vergognano a giocare con delle bambine e conosco anche delle bambine che si vergognano un po’ angolare con dei maschi, e un po’ anche io, delle volte, mi vergogno…. Ma solo un poco… Per me è più bello giocare tutti insieme perché è più divertente». «A me fa ridere quando dice che giochi voleva fare se lei era un maschio, invece di una femmina, perché dice dei giochi da maschi, tipo giocare a pallone, inseguire le lucertole, scavare buchi nel campo per cercare l’acqua di una fonte sotterranea. Perché poi tutte queste cose non sono solo giochi da maschi ma li possiamo fare anche noi femmine, delle volte».
Preferite giocare tra maschi e femmine oppure insieme?
«Dipende. Se i maschi sono urlatori e picchiatori, io preferisco giocare solo tra femmine. Altrimenti preferisco giocare tutti insieme». «anche io. Poi dipende che gioco è. Per esempio, se giochi alle bambole, per me è meglio che i maschi non ci sono a giocare con te». «Anche per me dipende dal giro che devi giocare. Se giochi a guardie e ladri puoi fare maschi e femmine…. O anche gli sport e tutti i giochi che facciamo in palestra, tipo pallavolo a palla a mano seduti, per me possiamo essere maschi e femmine insieme e ci si diverte di più….»
«Io preferisco fare i giochi con i maschi perché possiamo scatenarci di più, invece con le femmine sono meno….. Anzi no, va bene anche con le femmine. Però devono rispettare le regole del gioco come i maschi. Cioè, se uno rispetta tutte le regole, non c’è problema. Se però non le rispetta, allora il gioco si rompe e bisogna interromperlo e ricominciare da capo(il Manifesto – 2 Febbraio 2023) o pensare a un altro gioco». «Per me giocare con le femmine è una cosa che mi piace, però preferisco giocare solo tra maschi. Per esempio, a calcio. Anche nella nostra classe ci sono delle femmine che dopo la scuola hanno iniziato a fare il corso del calcio per le femmine. Ma ancora non sono brave. Io preferisco giocare a calcio con chi sa giocare a calcio un po’ come me, altrimenti mi annoio e la partita diventa una borsa e nessuno fa mai gol».
«Per me non ‘è problema, basta che si gioca, per me va bene sia giocare con dei maschi sia con delle femmine». «Per me la differenza sono i giochi. Insomma, per me la cosa migliore è giocare un po’ solo noi tra femmine e un po’, quando uno vuole, anche con i maschi. E la stessa cosa anche per i maschi: un po’ tra di loro e basta, per esempio a calcio, e un po’ anche con le femmine». «A me piace giocare con tutti». «Anche per me non ci sono differenze per il gioco… Basta solo che non c’è chi vuole sempre comandare e decidere lui le regole. Lui e basta».
(il Manifesto – 2 Febbraio 2023)