Abbiamo letto alcune pagine e visto alcuni video sull’importanza dello studio della Storia. Mi ripetete con parole vostre quello che ricordate e avete capito?
«La Storia è quello che è capitato prima di noi e serve per sapere cosa è successo». «Abbiamo studiato che la storia insegna gli uomini a vivere». «La storia è lo studio del passato. Ma serve anche per il futuro perché gli uomini, quelli che vivono, che stanno vivendo, possono fare anche delle invenzioni e insegnare delle invenzioni e delle cose nuove agli uomini e alle donne che nascono dopo. Infatti nella storia è capitato così».
«La storia è la ricostruzione di tutto quello che è accaduto nel mondo prima che arrivassimo noi. O quasi. Perché forse sono successe anche più cose di quelle che pensiamo e sappiamo noi. Anzi, certamente sono successe anche più cose di quelle che conosciamo noi. Però noi sappiamo solo queste». «Lo storico è come un detective che trova le prove della storia, di come è andata la storia degli uomini e dei popoli che sono vissuti tanto tempo fa e lui mette insieme tutte queste prove, che poi sarebbero le fonti, per ricostruire le cose come sono andate veramente. Che poi le fonti sono quella visiva, quella orale, quella…» «Vabbe’, quello lo sappiamo, lo abbiamo studiato l’anno scorso». «Soprattutto le fonti materiali sono importanti. Soprattutto per i popoli antichi che stiamo studiano noi. I popoli della Mesopotamia. Che poi sono stati i primi popoli importanti».
«Noi abbiamo letto la frase di uno scrittore famoso dell’epoca romana che tanti anni fa aveva scritto che La storia è maestra di vita, che poi vuol dire che studiando la storia, tu, se riesci, puoi insegnarti a vivere meglio, puoi scoprire degli errori che avevi fatto prima, o avevano fatto degli altri uomini prima di te e dopo, se riesci, puoi non farli più e vivere meglio». «Se non li fai». «Certo, se non fai ancora quegli errori». «Sì, per rendere l’esistenza migliore». «La lingua dei Romani tra il latino». «Però noi quest’anno non studiamo i Romani». «Abbiamo visto il video che spiega come l’uomo, che studia bene il passato, può imparare e progettare meglio il futuro e vivere meglio, se ci riesce».
Avete capito cosa studieremo quest’anno?
«Sì, i popoli antichi. Quelli dei fiumi. Però anche quelli del mediterraneo, perché perché poi il mediterraneo, visto dall’alto, dalla cartina, era come un grande lago pieno di tante isole che avevano un po’ in vantaggi di un fiume anche se il mare ha l’acqua salata, si capisce». «Noi studiamo prima i tre popoli che sono nati nella Mesopotamia, cioè una terra vicino a dove è poi nato Gesù. Però questi popoli sono nati prima di Gesù. Sono i Sumeri, poi i Babilonesi e poi gli Assiri e poi ancora gli Assiri perché fanno il secondo regno babilonese che è ancora più bello del primo. Infatti Babilonia era la città più bella e più grande di quel mondo di allora».
«La Mesopotamia è tra il fiume Tigri e Eufrate. Poi c’è la civiltà egizia che nasce vicino al fiume Nilo, il più grande del mondo, in Africa. Poi c’è il fiume Indo che dalla valle dell’Indo c’è poi la civiltà dell’Indo. Poi tra il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro, in Cina, nasce la civiltà cinese che è un’altra civiltà tutta particolare». «Perché i fiumi erano molto importanti per vivere, tanto tempo fa. E anche adesso». «Sì, erano importantissimi. Per lavarsi. Per innaffiare le pianete e far crescere le piante e raccogliere i frutti che crescevano. Poi per dare da bere alle persone e agli animali che allevavano. Poi serviva anche per portare le cose, il fiume, come una strada, perché le cose pesanti, soprattutto quelle più pesanti, diciamo, venivano messe su delle barche e trasportata con le onde del fiume e si faceva meno fatica che trasportarle con dei carri ed era anche più veloce e più facile».
«Per me nel video si capiva che i popoli nascono e dopo vivono secondo l’ambiente dove vivevano, l’ambiente che c’era, perché i fiumi, per esempio, erano importanti e dopo potevi anche pescare i pesci, per esempio». «Sì. è vero. Perché se tu non eri vicino all’acqua era più difficile vivere per i primi uomini e credo anche per noi, adesso. Perché l’acqua è molto importante. Sia quella dei mari ma soprattutto quella dei fiumi».
(il Manifesto – 5 Gennaio 2023)