Ciao bambini. Oggi proviamo a parlare un po’ di questo Coronavirus. Voglio che proviate a dirmi tutto quello che sapete, tutto quello che avete capito.
«Io so che è un contagio, cioè una malattia». «Il contagio è come quando tu hai la varicella, che devi stare in casa, non devi vedere un tuo amico, altrimenti dopo può prendere la varicella anche lui, si può ammalare anche lui». «Però se lui è già stato ammalato di varicella, per me lui non si ammala più. È come per gli orecchioni.» «Io non lo so se ci si ammala solo una voltati orecchioni o di varicella. Neanche del Coronavirus lo so». «Io ho visto che dei dottori alla tv hanno detto che è molto mortale, cioè che puoi morire con questa malattia.» «Io ho sentito che loro non hanno le medicine per curare la malattia, perché il Coronavirus è una malattia nuova, allora nessuno sa come si cura, neanche i dottori» «La malattia del Coronavirus vuol dire che tu hai la tosse forte, la tosse cattiva e anche la febbre, non riesci a respirare bene e se non respiri, alla fine, se non respiri bene, ti stringe alla gola e dopo muori, perché non hai più aria per respirare.» «È come una malattia al collo della gola». «Si ammalano soprattutto i più vecchi perchè loro fanno già un po’ fatica a respirare, delle volte. Allora con il Coronavirus fanno ancora più fatica» «Dei bambini non sono morti, mi sembra. ma io ho sempre paura. Anche perché non voglio che muore mio nonno o mia nonna».
Da dove nasce? Avete capito?
«Mi sembra che nessuno lo sa». «Alla tv hanno detto che sono stati i pipistrelli a covare la malattia e dopo la malattia si è aperta e ci ha fatto ammalare in tanti.» «Sono i virus. Infatti si chiama Coronavirus.» «I virus sono delle cose cattive che ti possono uccidere». «I virus sono delle cose sporche che ti sporcano il sangue e i respiri e dopo ti ammali». «Prima avevano il Coronavirus solo i pipistrelli, mi sembra. I pipistrelli o qualche altro animale. Dopo però ci siamo ammalati anche noi. Perché gli animali sono più sporchi di noi umani e dopo ti attaccano le malattie». «Perché i pipistrelli si lavano poco». «No, non si lavano, come tutti gli animali, si leccano come i gatti e i cani oppure aspettano la pioggia, per farsi la doccia». (…) «È successo così: all’inizio si è ammalato uno, poi uno ha sputato senza volere addosso a un altro e gli ha passato il Coronavirus, perché il Coronavirus è una specie di saliva viaggiante che si muove mentre parli, per questo ti devi mettere le mascherine…»
A proposito di mascherine, qualcuno di voi ce le ha? Ecco, vi faccio vedere la mia mascherina: voi l’avete, sapete come si mette? A cosa serve?
«Sì, perché se tossisci, non sputi». «Perché ci sono delle goccioline di saliva che vanno avanti nell’aria, mentre parli, mentre tossisci, e se entrano nella bocca di un altro, è una specie di…. Sì, insomma, non si può». «Non ci si può neppure baciare perché dopo ci si contamina. Io non lo dico per i bambini che baciano solo la mamma, ma anche per gli innamorati.» «Bisogna stare lontani, non abbracciati». «A me non piace che non puoi abbracciare i tuoi amici ma solo la mamma e il papà o tua sorella, ma se non hai la sorella come fai? Cosa abbracci? Un orsacchiotto, va bene. Ma tutte le volte solo un orsacchiotto?» «Le mascherine io lo so: si mettono sulla bocca e si mettono i fili alle orecchie per farle stare su». «Per metterle, mia mamma mi ha insegnato che c’è una parte sopra e una parte sotto. Basta leggere la scritta. Se è a rovescio o dritta. Oppure ci sono quelle senza scritta che sono diverse, ma poi sono uguali alle altre. Perciò non puoi, se non c’è la scritta, non lo sai, allora per capire se è alla dritta o a rovescio devi vedere se c’è il ferrino duro, quello che pieghi, perché la parte in alto deve essere quella in alto, quella che metti sul naso, che pieghi, quella che metti sul naso e la pieghi per farla stare ferma». «Io faccio fatica a respirare con la mascherina. Soprattutto quando corro». «Io faccio fatica anche a parlare perché non mi piace, si sente meno». «Devi parlare più forte!» «A me piace perché è come un gioco, mi sembra che siamo tutti ladri e assassini. Ma per finta, non veramente». «Anche a me, sembra che stiamo tutti fuggendo e la polizia ci insegue e noi abbiamo fatto la rapina in banca e siamo diventati ricchi».
(il Manifesto – 13 Agosto 2020)