Mi raccontate con parole vostre la storia che abbiamo l etto ora?
«È la storia di un canguro. Di un piccolo canguro che non sapeva come camminare». «No, lui sapeva. Perché i canguri saltano, non camminano come noi». «Lui non aveva il papà e la mamma e allora non sapeva camminare, non gli avevano insegnato a camminare». «Un giorno lui arriva saltellando in mezzo a un grande campo di trifoglio e incontra un serpente e il serpente gli dice: Ma come cammini? E il piccolo canguro dice: Cosa c’è che non va? E il serpente gli dice: Guarda come faccio io e impara. E allora il canguro inizia a strisciare come un serpente, anche se lui è un canguro». «Dopo, mentre sta strisciando, passa vicino a un pollaio e una gallina gli dice: Ma come cammini? E lui chiede: Cosa c’è che non va? E Anche la gallina gli dice: Guarda come faccio io e impara. E così lui impara a zampettare come una gallina». «Perché non sapeva che saltare, per lui, andava già bene per camminare».
«A me è piaciuta la storia, però un po’ si ripete sempre e un po’ è diversa». «Mentre cammina come una gallina, il piccolo canguro arriva vicino a una stalla e c’è una mucca che gli dice: Ma come cammini? Perché lui, il canguro, zampetta come una gallina. Allora il piccolo canguro dice: Ma cosa c’è che non va? E la mucca gli dice: Guarda come faccio io e impara. E il piccolo canguro comincia a camminare anche lui a quattro zampe come una mucca». «Dopo il piccolo canguro arriva al mare… Anzi, no, arriva allo stagno, che poi è un piccolo lago dove stanno nuotando delle oche e un’oca lo vede e gli dice: Ma come cammini? E il piccolo canguro dice: Cosa c’è che non va? E un’oca gli dice: Guarda come faccio io e impara. E così lui cammina dondolandosi un po’ a destra e un po’ a sinistra come fa un’oca quando cammina». «Insomma, tutti gli vogliono insegnare come si cammina!»
«Cammina ancora e il piccolo canguro arriva sotto un albero dove c’è una giraffa e la giraffa gli dice: Ma come cammini? E lui: Cosa c’è che non va? E la giraffa: Fa come faccio io e impara. E così lui impara a camminare con le gambe lunghe, distese, e il collo tutto lungo, in avanti come una giraffa che cammina». «Alla fine arriva al mare e incontra il granchio e il gambero». «Il gambero cammina all’indietro e il granchio cammina da destra a sinistra». «Anche loro gli dicono di imparare a camminare. Il granchio dice: Guarda come faccio io e impara. E anche il gambero gli dice: Guarda come faccio io e impara. Allora il piccolo canguro non sa se camminare come il gambero o come il granchio e comincia prima a camminare come il granchio e poi come il gambero, che cammina all’indietro. E allora torna indietro nella storia. Torna sotto l’albero dove c’era la giraffa, dallo stagno dove c’erano le oche, vicino alla stalla dove c’era la mucca, vicino al pollaio dove c’erano le galline e alla fine in mezzo al grande campo di trifoglio dove era iniziata la storia». «E lì in mezzo al campo di trifoglio c’era ancora il serpente che guarda il piccolo canguro camminare all’indietro e gli dice: Non hai ancora imparato a camminare?».
«Allora il piccolo canguro questa volta si arrabbia perché si lamenta. Perché dice che lui è stato ubbidiente, ha imparato a camminare come un serpente e come una giraffa, come una mucca e come un granchio, come una gallina, come un…. Insomma, come tutti gli animali che ha incontrato e gli hanno insegnato. Solo che nessuno era mai contento di come camminava e allora lui si arrabbia e se ne va via saltellando come tutti i canguri del mondo, che poi è la cosa giusta, perché ognuno ha il suo modo di camminare». «Sì, anche a me piace quando il canguro si arrabbia».
Cosa vuol dire questa storia?
«Per me vuol dire che ognuno cammina come gli pare e gli altri non possono costringerlo a camminare in modo diverso». «Sì, anche per me, perché ognuno cammina in modo diverso». «Sì, ognuno cammina come sa camminare». «Per me questa storia insegna a camminare in tanti modi». «Per me questa storia insegna che lui sapeva già camminare e non aveva bisogno di tanti animali che volevano tutti insegnargli a camminare». «Per me vuol dire che aveva ragione il piccolo canguro».
(il Manifesto – 28 Dicembre 2023)