Mi raccontate con parole vostre cosa è successo venerdì in palestra?
«Non hai fatto giocare i maschi perché siamo stati….». «Noi all’inizio abbiamo fatto le solite cose. Andava tutto bene. Ci siamo messo le scarpe da ginnastica. Abbiamo fatto gli esercizi. Poi la staffetta con la palla. Prima con le mani. Poi con i piedi. Poi maschi contro femmine, facendo passare la palla prima sotto le gambe e poi sopra la testa e facevamo il serpentone. Che uno che ha passato la palla si alza in piedi e corre alla fine del serpente così il serpente si allunga sempre di più finché la palla tocca il muro e quella è la squadra che ha vinto». «Solo che….» «Abbiamo perso contro le femmine, è per quello». «A me non mi interessa se vincevamo noi o voi».
Sì, sì, ma io sto parlando di un’altra cosa… Perché i maschi sono stati tutti espulsi…
«Perché quasi tutti si comportano male. Cioè, faccio un esempio, se una mia amica a pallavolo sbaglia a tirare la palla, che la palla va contro la rete, subito qualche maschio dice che non è capace, che fa schifo…» «Sì, è vero, i maschi non ti incoraggiano mai, ti prendono solo in giro. Per quello G. ha pianto». «Anche quando uno sbaglia, invece, bisogna incoraggiarlo. Puoi dire: Non ti preoccupare. Puoi dire: Non è colpa tua se hai sbagliato», «Però se è per colpa sua che abbiamo perso?» «No, perché lui era solo l’ultimo punto. Non è colpa sua». «Per me hai messo i maschi in punizione perché loro vogliono solo vincere, non vogliono solo giocare. Invece le femmine…. Cioè, a me interessa…. Cioè, io preferisco vincere invece di perdere, ma poi anche se perdo lo so che è solo un gioco». «Se la palla va contro la rete, tu puoi dire alla tua compagna di squadra: Magari ce la farai la prossima volta». «Sì, è vero. Non puoi prenderla in giro. Non devi. Perché poi si mette a piangere. Perché lei, ci scommetto, già è sconsolata che ha fatto un errore, che la sua palla è andata contro la rete e non di là. Se in più la prendi in giro o le dici: Tu non sai giocare, dopo è naturale che non vuole più giocare e si mette a piangere». «Comunque, alla fine…. Alla fine tu hai messo a sedere tutti i maschi e giocavamo con la palla solo noi femmine». «Un’ingiustizia». «No, perché io ho capito. Avevamo sbagliato». «A me dava fastidio che giocavano solo le femmine e noi potevamo solo guardarle». «Io non le ho neppure guardate, non mi interessano». «Per me le femmine sono meno capaci di giocare con la palla dei maschi. Per questo piangono. Perché loro vorrebbero, ma non riescono. Io invece vado anche alla scuola calcio». «Noi stavamo giocando a pallavolo, non a pallamano seduta o a calcio seduto». «Per me la punizione era…. Per non prenderci in giro quando giochiamo». «Io so che solo i capitani della squadra, possono parlare. Tutti gli altri giocatori non possono parlare. A calcio, dico». «A me faceva rabbia e invidia che noi eravamo seduti». «Poi è meglio giocare maschi e femmine insieme». «I rigori le femmine non li sanno tirare». «Hanno detto delle parolacce a G. Perché F. e R. e T. la hanno presa in giro perché ha sbagliato». «Se dopo uno sbaglia e tutti si arrabbiano e prendono in giro chi sbaglia, dopo se sbagli tu, prendono in giro te». «Infatti». «A calcio sono meglio i maschi, ma a pallavolo siamo meglio noi femmine». «No, non è vero».
Ma perché per voi i maschi mentre giocano bisticciano di più…. Si prendono più in giro…
«Non è vero. Anche le femmine si prendono in giro. S. ha preso in giro L. perché ha sbagliato». «Forse i maschi sono più avvincenti, vogliono sempre vincere». «I maschi sono più duri. Più vittoriosi. Non giocano per giocare, solo per vincere». «Perché poi, se sbaglia uno e tu lo prendi in giro, dopo la squadra bisticcia sempre e chi bisticcia sempre alla fine perde». «Sono più nervosi». «Forse siamo più sportivi». «Io se non vinco ci rimango male, per questo mi lamento con chi ci ha fatto perdere». «Ma delle volte anche tu sbagli. Anche tu hai fatto perdere tutta la squadra». «A pallamano seduta le femmine sono forti come i maschi, per me». «I maschi hanno più agitazioni, si muovono più in fretta. Appena vedono una palla non capiscono più niente». «Sono più appassionati, forse. Siamo più appassionati».
(il Manifesto – 29 Aprile 2022)