Caro Francesco Sinopoli, segretario della CGIL-FLC,
fino allo scorso anno, indetto uno sciopero, in aula passava un plico con data, ora, motivazioni. Il ragionamento dei docenti: “Se a scuola in tanti fanno sciopero, magari lo faccio anche io, se credo nelle sue motivazioni; altrimenti no. E’ inutile”.
Con la firma sindacale del 2 dicembre 2020, in piena pandemia, a scuole chiuse, senza chiedere parere agli iscritti e in nome della garanzia dei servizi pubblici essenziali, qualcosa cambia: si restringe il diritto di sciopero.
Oggi, infatti, i dirigenti inviano solo online data e motivazione dello sciopero. Se io non ho un mio dispositivo elettronico, non ne so nulla. E nel modulo, le opzioni diventano tre:
Io sottoscritto dichiaro:
- la propria adesione di aderire allo sciopero,
- la propria intenzione di non aderire,
- di non aver ancora maturato alcuna decisione sull’adesione o meno allo sciopero.
Attenti: su un modulo individuale.
Dunque, se prima il docente aveva uno quadro complessivo sull’adesione allo sciopero dei colleghi, ora non ce l’ha più, non se sarà efficace.
Risultato?I già pochi docenti che scioperano, eviteranno definitivamente di scioperare.
Il ragionamento?
«Perché farsi trattenere 70 euro da uno stipendio già tra i più miseri d’Europa e del mondo, se poi sarò sostituito da una supplente e il mio sciopero è considerato non più un diritto o uno strumento di lotta, ma una malattia come l’influenza? Idealisti sì, ma scemi no».
Insomma, un capolavoro sindacale. Un’istigazione sindacale a non scioperare.
E così diminuiranno anche le iscrizione ai sindacati, prevedo. Perché se si restringe il diritto di sciopero, il passaggio successivo è chiaro: a cosa serve un sindacato? A compilare dichiarazioni dei redditi? Per questo non basterebbe una agenzia?
Caro Francesco, un’ultima valutazione dei docente di oggi: «Perché farsi trattenere sullo stipendio un tot di euro al mese per iscriversi a un sindacato che, oltre a restringermi il diritto di sciopero, da oltre dieci anni non riesce a cambiare il mio contratto di lavoro? Se da dieci anni non fossi iscritto ad alcun sindacato, avrei lo stesso contratto che ho ora, gli stessi diritti, ma in più avrei più euro: probabilmente di più che se i sindacati avessero conquistato un nuovo umiliante contratto».
Idea: e se mi iscrivessi al sindacato solo se, dopo dieci anni e più, cambiasse il mio contratto di lavoro, tra i più miserabili d’Europa e del mondo?
Battute a parte, è chiaro: c’è qualcosa che nel sindacato non va e si fa finta di non vedere. caro Francesco, credi si possa fare qualcosa prima dell’estinzione?
Articolo pubblicato sulla del 8 Febbraio 2021
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