Mi raccontate con parole vostre il raccontino che vi ho letto oggi?
«Parlava di Narciso e della sua fidanzata. Infatti il titolo è proprio Narciso e la sua fidanzata». «Narciso era un ragazzo». «Strano. Molto strano». «Narciso era un ragazzo e la sua fidanzata…. Non c’è scritto. Però la storia è che un giorno loro due, che sono fidanzati, vanno a fare un giro in barca». «Molto romantico, sembrava, invece…», «Aspetta, sto raccontando io! Fanno questo giro in barca lui e lei, una gita, poi smettono di remare, si fermano in mezzo al lago e iniziano a mangiare, e fin qui non succede niente di strano. Però dopo…», «Dopo succede che accade una roba stranissima, perché lui, Narciso, il ragazzo, vede la sua faccia sull’acqua, sull’acqua del lago, che fa da specchio, l’acqua, come uno specchio…», «Si vede la sua faccia riflessa sull’acqua». «Si specchia nell’acqua».
«La cosa strana è che lui, quando vede la sua faccia sull’acqua, il suo naso, i suoi occhi, tutto… Insomma, lui si piace. Anzi, di più: si innamora di se stesso».
«Vero!», «A me questa cosa ha fatto ridere molto perché è impossibile che uno si innamora di se stesso, perché lui… Perché lui è sempre se stesso e allora… insomma, lui vede solo la sua figura, dentro l’acqua del lago, sopra l’acqua del lago, sulle onde, perciò si innamora di niente, ma lui crede che è un’altra persona e lui sì, insomma, pensa che sia un’altra persona, che non è lui, e si innamora…», «Per me era pazzo!», «Molto matto!», «Scemo. Era scemo». «È un racconto fantastico, perché nella realtà non accadeva mai una roba del genere, però la storia è questa».
Continuate, per favore? Raccontate come finisce come se lo doveste raccontare a chi non ha mai ascoltato questa storia.
«Allora, la storia va avanti così: lui, Narciso, quando vede la sua faccia e la sua immagine sull’acqua del lago e si innamora, cosa fa? Visto che è proprio stupido, si tuffa nel mare, anzi, era un lago, mi pare, si tuffa nel lago, cioè non si tuffa…», «No, non si tuffa per niente, lui è così innamorato che vuole baciare la sua faccia sull’acqua e allora si sporge dalla barca dove è seduto con la sua fidanzata, si sporge, si sporge si sporge finché cade dentro al lago». «Ma questo dopo. Prima parla con la sua fidanzata. Gli dice che non la ama più perché lui si è innamorato di se stesso. Perché lui lo sa che quello nell’acqua è lui, non è un altro, è solo la sua figura che galleggia sull’acqua del lago, la sua immagine, ma lui si innamora ugualmente, lui si innamora proprio di se stesso. Per questo lascia la sua fidanzata».
E lei?
«Be’, lei ci sta molto male, si capisce. Perché non pensava a una cosa così da matti. Va bene se ti lascia, ma così non pensava. Perché così… È impossibile». «Ci sta male. È vero. Ma non tanto. Perché capisce che Narciso è pazzo e lei non vuole stare con un pazzo». «Infatti lo lascia». «Dice che Narciso è una testa bacata e lo lascia». «Una testa bacata vuol dire che non capisce niente. Come una mela bacata». «E se ne va da sola a riva». «E lui, invece, Narciso, quando è rimasto solo, è allora che cerca di baciarsi da solo, allora si affaccia dalla barca, si sporge e alla fine cade nell’acqua». «Anche perché poi è impossibile baciarsi da solo». «Al massimo baciava l’acqua». «Infatti cade nell’acqua». «E la sua fidanzata gli dice che è stato un maleducato perché le ragazze come lei non si trattano così».
Sono molto curioso di sapere dalle bambine che cosa avrebbero fatto se avessero avuto un fidanzato come Narciso.
«Io i fidanzati non li voglio neppure vedere perché sono tutti scemi come Narciso». «Io avrei fatto come la fidanzata di Narciso. È stata sgarbata, ma lui se lo è proprio meritato». «Anche per me Narciso è stato un maleducato perché la ha presa in giro». «Io volevo che lui guardava me, se era il mio fidanzato, non che si guardava lui!». « Anche io volevo che… Io volevo che si innamorava di me e restava innamorato di me, non di un altro o di un’altra». «A me i fidanzati non interessano adesso perché sono ancora giovane». «Per me Narciso era buffo!»
Adesso sentiamo i maschi se avesse una fidanzata come Narciso…
«Per me sarebbe insopportabile. Io voglio che guarda me, non che si guarda lei!», «A me una Narcisa non mi piacerebbe anche se lei è bella perché se lei è bella ma non gli piaccio io, dopo cosa me ne faccio? Allora cosa è bella a fare, se va con un altro?», «Anche io volevo che si innamorava di me, non di lei». «Io non la volevo una Narcisa». «Neanche io». «Neanche io». «A me questa storia fa ridere ma non credo che è una storia vera perché l’amore non è così ma è più…. È più… È più intelligente». «Secondo me Narciso era un po’ malato e un po’ scemo e poi non voleva bene a nessuno e non era veramente innamorato». «Io scapperei dalla Narcisa per non farmi prendere mai!».
(il Manifesto – 20 Agosto 2020)