In una classe di bambini di sei sette anni, in due terzi dei giorni di scuola di un anno scolastico, se si è fortunati, la classe è al completo, altrimenti c’è sempre qualche assente, che spesso è a casa da scuola, di solito perché malato.
Piccole malattie di stagione, di solito.
Ma quest’anno, se gli studenti non saranno vaccinati in massa contro la normale influenza stagionale, non sapremo se quel colpo di tosse o quella linea di febbre sarà per colpa del Coronavirus o di una semplice influenza o raffreddore.
Che si farà?
Se il vaccino all’influenza normale non sarà stato fatto tutti, il sospetto contagio si diffonderà più del contagio reale e, presumibilmente, si rischierà il caos.
O il ritorno a una didattica a distanza che non è mera scuola ma solo emergenza: ci sono genitori che hanno calcolato come lo scorso anno, nonostante la scuola a distanza emergenziale, i propri figli abbiano persone oltre mille ore di lezione.
Vi prego, prima che il nuovo anno scolastico inizi, fate il vaccino antinfluenzale agli alunni, agli studenti, a tutto il personale della scuola, in modo che ci sia più chiarezza.
Non basta solo il tampone.
I banchi e le aule e i docenti e il tampone sono importantissimi, ma vengono dopo.
Nessuno vuole procurare inutile allarme sociale, ma il rischio caos c’è.
Tutti vogliamo riprendere le scuole a settembre, docenti e studenti, genitori degli studenti e governo, sindacati e presidi. Ma riprenderemo la scuola dopo 200 ore di assenza ed è nostro dovere farlo al meglio: qualcuno ci dica se oggi, in Italia, a parte i banchi e le aule e i docenti, ci sono abbastanza vaccini antiinfluenzali per tutti gli studenti. O si parla così poco di questi vaccini perché, anche per quanto riguarda i semplici vaccini antinfluenzali, non ce ne sono abbastanza per tutti gli studenti.
Articolo pubblicato sul del 1 Agosto 2020