In questi giorni vi ho segnalato molte poesie, filastrocche, favole di uno scrittore molto bravo che è nato cento anni fa e ora non c’è più. Si chiama Gianni Rodari. È stato uno scrittore, un giornalista e anche un insegnante. Mi dite le cose che ricordate di più tra tutto quello che sapete e avete visto nei link che vi ho suggerito? E delle storie che vi ho letto a scuola? Ne ricordate?
«Sì. A me piaceva perché lui è molto bravo e io lo conoscevo già. Mia mamma mi aveva regalato un libro su Gianni Rodari. Ricordi, maestro, che lo avevo portato a scuola, prima che la scuola chiudeva?» «Ah, sì! Tu ci avevi letto delle storie che erano scritte sul libro, delle filastrocche, delle favole. Erano quelle?».
«Le favole io me le ricordo perché ho visto i video e sono molto ridicole». «A me piacciono anche perché sono corte e non faccio troppa fatica». «Mi ricordo la storia di Alice Cascherina che lei cascava sempre a terra tutte le volte che camminava. Ma anche quando non camminava, cascava…. Non cascava sempre a terra, ma cascava da ogni parte. Anche dentro l’orologio, per esempio. Che questa è una cosa un po’ fantastica perché lei è una bambina, è più grande di un orologio». «A me piace la favola del palazzo di gelato di Bologna perché io a Bologna ci sono stato e mi piace anche il gelato». «Gianni Rodari ha scritto molte filastrocche divertenti». «Mi ricordo che lui ha scritto tanti libri». «Ci sono filastrocche da imparare a memoria perché poi, se le impari, impari anche delle difficoltà ortografiche. Gianni Rodari, visto che era un maestro, aveva fatto anche delle filastrocche per aiutare i suoi alunni a ricordarsi le regole per non fare degli errori di ortografia ed essere più bravi a scuola quando dovevano scrivere un testo». «Centenario vuol dire che lui è nato cento anni fa. Se non era morto, lui adesso aveva cento anni». «A me piace la pioggia di confetti». «A me gli indiani cu-cu».
Ci sono altre favole o filastrocche che ricordate?
«La filastrocca della galleria che è buia ma dopo c’è una luce in fondo perché finisce. La galleria che sembra una notte ma corta corta». «A me piacciono quelle di Alice Cascherina». «A me piace anche quando nelle favole c’è Giovannino Perdigiorno perché è molto simpatico e fa tanti viaggi. È molto avventuroso. Arriva sempre in paesi strani». «Il paese con la S davanti a me è piaciuto molto». «Dai link ho visto che tanti…. In tanti hanno fatto delle canzoni sulle filastrocche di Rodari. Per me perché sono scritte bene. Erano belle. A me è piaciuta la canzone Dopo la pioggia dei Ratti della sabina. Mi piaceva la loro musica e anche la poesia di Gianni Rodari. Però non era proprio uguale uguale. Loro la avevano cambiata un po’, secondo me». «A me è piaciuto quando c’era il video di Gianni Rodari che aveva la giacca e la cravatta e giocava con i bambini. Cioè, non giocava proprio, però si divertiva a raccontare una delle sue favole. La favola era di un bambino, mi sembra… No, di un pulcino che voleva sempre comandare…» «Il pulcino cosmico!»
«No, un altro. Lui voleva… Insomma, aveva uno specchio, dopo lo ha rotto…. Perché lui non voleva essere un pulcino. Pensava di essere un altro animale. Ma non sapeva quale. Alla fine qualcuno gli ha dato questo specchio. Si è visto e non voleva crederci». «A chi?» «Allo specchio. Voi non lo avete visto quel video?» «Sì. No. Cioè, io non mi ricordo questa storia». «Non è un cartone. Neppure una canzone. Era proprio un video dove c’era proprio Gianni Rodari a Reggio Emilia». «Ma finisce così la storia del pulcino?» «No, la storia è che lui pensava di essere un leone, per esempio, un gatto… » «Questo lo hai già detto. Sei arrivato allo specchio». «Ah, sì, allora lui non ci credeva, quando si è visto. Così rompe lo specchio per la rabbia. E dopo vede che dentro ai pezzetti di specchio ci sono dentro dei topini, perché poi sono sempre lui, quei topini, allora pensa di essere importante ugualmente perché ci sono tanti topini attorno a lui, è felice ugualmente…» «Ma finisce così?» «Mi sembra di sì». «A me piace di più è la favola di Biancaneve». «Ma quella non la ha inventata Rodari!» «Gianni Rodari ha inventato anche la poesia degli odori dei mestieri. Quella è bella!» «A me piace di più la favola di Alice Cascherina quando cade dentro l’orologio».
(il Manifesto – 4 Giugno 2020)