Alcuni giorni fa ho pubblicato sul mio sito www.ibambiniciparlano.it una Lettera al sindaco di Sant’Ilario d’Enza, che ho inviato anche alla redazione di alcuni giornali locali.
A proposito, ci tengo a chiarire quanto segue:
Ciò che ho scritto, come si deduce dalla mia firma al termine, è scritto a titolo del tutto personale e me ne assumo tutte le eventuali responsabilità; in realtà, non ho la sensazione di aver scritto nulla di strano o maleducato, ma se qualcuno dovesse rivelarne delle offese, sono a disposizione.
Il titolo riportato da un giornale locale a un articolo sulla mia lettera da cui sono stati tratti alcuni frammenti «Caliceti bacchetta il sindaco di Sant’Ilario d’Enza», non è opera mia, non essendo io abituato a parlare di me in terza persona.
Se la mia lettera ha creato fraintendimenti o perplessità, sono assolutamente disponibile a un colloquio con il sindaco di Sant’Ilario d’Enza o chiunque altro per chiarimenti e, se necessario, eventuali scuse.
Ho preso atto, avendo avuto, grazie alla mia preside e alle mie colleghe incaricate, di visionare l’elenco dei materiali didattici rubati recentemente dal plesso di Calerno, dove non compaiono né un tamburo, né 2 computer portatili – di cui io, nella lettera, avevo erroneamente accennato, – ma solo di una videocamera, di due casse di amplificazione e una macchina fotografica digitale, naturalmente usate; – detto questo, ribadisco che oggi, a scuola, ogni materiale è importante, specie quello «donato» dai genitori degli studenti e utilizzato per la documentazione (fotocamera, macchina fotografica) e momenti di festa (casse di amplificazione). E spero che all’inizio del prossimo anno il materiale rubato possa essere a disposizione di bambini e docenti.
Ci tengo a sottolineare che quanto ho scritto non mi è in alcun modo stato suggerito da forze politiche o persone o movimenti che si trovano all’opposizione nel consiglio comunale di Sant’Ilario d’Enza; (francamente, a me sembra superfluo sottolinearlo e dichiararlo, lo faccio solo per ulteriore chiarezza). Aggiungo che mi sembra, inoltre, un po’ scoraggiante pensare che tutti i docenti o i genitori di una scuola possano rischiare di essere definiti «contro» solo se scrivono una lettera per chiedere informazioni o un incontro o esprimono una loro opinione.
Detto questo, come emiliano, sono abituato, a volte, se pongo osservazioni ad amministratori o politici che ho votato o comunque in cui mi identifico maggiormente che in altri, ad avere tanti amici che mi avvertono come, facendo troppe osservazioni, rischi, poi, sempre, di fare il famoso «gioco dei nemici» e sono piuttosto stanco di questa formula che spesso, personalmente, secondo me impedisce un dialogo franco e costruttivo: ma questa è solo l’ennesima opinione/esternazione personale, di cui mi scuso preventivamente.
Grazie dell’attenzione, Giuseppe Caliceti
Chi mette in dubbio la buona fede di Giuseppe Caliceti, oppure lo utilizza per titolare articoli sui giornali al fine di ottenere un effetto scandalistico, semplicente si vergogni e gli chieda scusa.