Ieri vi ho fatto disegnare sul quaderno un albero. Ricordate perché?
«Io ci ho fatto anche le foglie!»
«Io no, io ho fatto un albero di ciliegie».
«Perché è bello».
«Perché albero è una parola che inizia con la lettera A».
«Perché abbiamo cominciato a studiare le lettere dell’alfabeto e la A è il primo, è la prima lettera».
«Perché ci hai detto di fare così».
«Per fare un albero».
«Perché gli alberi sono belli, a me piacciono».
«Perché è la lettera A».
«Perché A come Albero».
«Perché sono la stessa cosa».
«Io però ci ho fatto i rami lunghi lunghi».
«Tu ci avevi dato un cartoncino marrone che era il tronco, noi lo abbiamo incollato sulla pagina del quaderno e quello era il tronco. Dopo noi ci abbiamo disegnato sopra i rami e le foglie e i frutti con la matita. Perché ognuno aveva il suo albero. Ognuno di noi faceva il suo albero».
«Perché anche sul nostro Alfabetiere c’è così, c’è la parola Albero e anche il disegno».
«A me piaceva disegnare il mio albero».
«Anche io ho fatto un albero con tanti rami e tante foglie».
«Io ho fatto l’albero con cento ciliegie!»
«A me piace disegnare gli alberi. Non è difficile».
Voglio sapere se voi mi dite a cosa assomiglia la lettera A. Me lo dite? Guardatela bene. Cosa vi fa venire in mente?
«Per me in alto è come uno spigolo, una punta».
«Finisce come il tetto di una casa, di una capanna».
«È vero. Come un ombrello. No, non come un ombrello perché l’ombrello è rotondo, invece la punta della A non è un rotondo perché è una punta».
«Sì, la punta è come uno spigolo. Che se ci prendi contro ti puoi fare male».
«Per me, per me in alto è a punta ma in basso no».
«Lei in alto è a punta e dopo… Dopo si allarga, si difende».
«Ha due gambe. Qui. In basso. I piedi non ci sono, però le gambe sì».
«È vero. Come uno che tiene le gambe allargate, però. Non le gambe chiuse».
«Sì, come se fa ginnastica. Se vuole fare la spaccata. Non è come se sta camminando».
«Per me sembra un angolo triangolo, la A».
«Per me è bella».
«Ha una forma strana, per me. Perché su è in un modo e giù in un altro modo».
«La A a me sembra una tenda di un indiano».
«In mezzo ha una linea…. Una linea orizzontale».
«La linea orizzontale è quella dell’orizzonte che c’è il sole che viene fuori da dietro».
«La linea orizzontale è quella che tiene le due gambe della A».
«Perché la A è una vocale. La abbiamo studiato. Non è solo la prima lettera dell’alfabeto. La A è anche la prima lettera delle vocali. È una vocale».
«Io lo sapevo già come era una A. me lo aveva insegnato mia mamma e anche mia nonna, me lo aveva insegnato. A casa mia».
«Per me la A si riconosce dalle due gambe, però ci si potrebbero fare anche le scarpe per i piedi, sotto».
«Ha due gambe, è vero. Le ho viste anche io».
«Se voglio anche io mi metto a gambe aperte come la A. però la punta in alto non ci riesco a farla a punta perché ho la testa e la testa è rotonda».
«Oppure possiamo mettere le mani in alto sulla testa, a punta. E dopo con le mani, mettendo vicine le dita di una mano e di un’altra mano, possiamo fare la punta con le mani».
Mi dite altre parole che iniziano con A? Facciamo che deve partire un treno e sul treno ci salgono solo i signori e le signore che hanno un nome che inizia con la A…. fate finta di essere quel signore o quella signora. Chi siete?
«Albero? Il signor Albero?»
«Ma quello non vale, lo abbiamo già detto».
«Anna? Va bene?» Io sono la signora Alberina».
«Io sono il signor Ancòra».
«La signora Arca?»
«Io sono la signora Aula».
«Io il signor Amicizia».
«Io il signor Alberto».
«Alleluia».
«Alto. Il signor Alto».
«Io il signor Treno».
«Non va bene, non inizia con A».
«La signora Aquila».
«Arrivederci».
«Amico».
«Alt».
(il Manifesto – 7 Novembre 2019)