Vi ho letto la storia di Pezzettino. Una storia famosa. Vi è piaciuta? Cosa in particolare?
«Tutto».
«Mi piaceva quando Pezzettino andava con la sua barca in mezzo al mare».
«A me la figura di Pezzettino quando si rompe e dopo si ricompone, perché vuol dire che torna tutto intero».
«Per me è una storia triste ma anche una storia felice».
«Pezzettino era solo un Pezzettino. Ma non era solo un Pezzettino».
«A me è piaciuto quando si è rotto».
«Anche a me è piaciuto quando si è rotto in tanti pezzettini e dopo… E dopo si è rimesso insieme».
«Mi è piaciuto quando arriva sull’isola».
«A me quando incontra Quello che nuota perché nella figura mi sembrava uno squalo».
«A me piaceva anche quando incontra Quello grande, Quello grandissimo».
«Però io non ho capito perché in questa storia non ci sono i nomi di quelli che incontra ma solo di Pezzettino».
«A me sono piaciute le figure».
«Mi piaceva Pezzettino perché era un po’ piccolo come noi bambini che siamo un po’ piccoli ma dopo cresceremo».
Mi riassumete con le vostre parole questa storia?
«Allora, lui, Pezzettino, era un pezzettino, ma non sapeva di cosa, allora…. Allora andava a chiedere a tutti se era un loro pezzettino».
«Sì, perché lui era piccolo. Piccolissimo».
«Infatti. Per questo credeva che era un pezzettino. Perché chi è piccolo…».
«Tutti sono grandi, ma lui è piccolo. Allora lui pensa di essere un pezzo degli altri. Per questo chiede a Quello grande se è un suo pezzo. Poi chiede anche a Quello che nuota se è un suo pezzo. Poi anche a degli altri che adesso non ricordo».
«Quello che corre».
«Quello che era forte. Fortissimo».
«Sì, perché lui è piccolo. Per questo».
«Perché i pezzi sono piccoli. Invece gli altri, tutti, sono più grandi».
«Anche il mare è grandissimo».
«Se tu hai una cosa che ti cade, per esempio un vaso, e dopo ti cade, si rompe. E i pezzettini sono più piccoli di come era il vaso».
«I pezzi sono sempre più piccoli, si capisce».
«È vero. Altrimenti non era un pezzo del vaso. Era tutto il vaso».
«Ma lui. Lui pensava di essere un pezzettino perché si chiamava Pezzettino, per me».
«No, non per questo. Perché… Per me perché era piccolo».
«Sì, perché era molto piccolo. Anche le figure lo fanno vedere. Era molto più piccolo degli altri che incontrava».
«Quelli che incontrava però, tutti, gli dicevano che non era un loro pezzo».
«Però dopo lui cresceva, secondo me».
«Ma nel libro, nella storia, Pezzettino non cresce».
«A me questa storia non piaceva perché lui era piccolo».
Quale è il punto della storia che vi è piaciuto di più?
«Quando va in barca».
«Quando va dal vecchio saggio».
«Sì, nella caverna, nella montagna».
«Quando si rompe e dopo si rimette tutto intero».
«Mi è piaciuto tanto quando lui si rompe, anche se mi è dispiaciuto che cadeva».
«Tutta».
«La fine quando è felice».
«Anche a me la fine».
In questa storia a un certo punto si dice che Pezzettino si sente se stesso. Cosa vuol dire?
«Perché lui…. Perché lui è così».
«Perché lui pensava di essere un pezzettino di un’altra cosa più grande, però…. Però non era così. Lui era già intero così. Lui era tutto così. Allora vuol dire questo».
«Sentire se stesso vuol dire che si sente bene».
«Vuol dire che lui ha scoperto che è così come è».
«Per me vuol dir che lui adesso non cerca più niente e nessuno e si riposa».
«Vuol dire che lui ha capito».
«Vuol dire che adesso sa che lui è piccolo ma va bene ugualmente».
«Vuol dire che lui ha capito che è un bambino ma prima o poi crescerà anche lui».
«Per me Pezzettino si sente se stesso vuol dire che lui quando parla si sente. Sì, vuol dire che non è sordo».
«Se stesso vuol dire che lui ha capito che non è una piccola parte di un’altra cosa più grande di lui, ma è una cosa intera, anche se si può rompere, infatti si è rotto, è vero, ma dopo si è anche rimesso insieme».
«Vuol dire che non è una parte, ma è tutto. Anche se piccolo. Anche se è una parte piccolina, lui è tutto lui».
(il Manifesto – 14 Novembre 2019)