Che mi dite di questo libro, Il burrone, che vi ho fatto vedere? Vi è piaciuto?
«È un libro da bambini piccoli, per me».
«Beh, un po’ da piccoli e un po’ da grandi. Perché poi parla degli alterati. I nomi alterati. E noi li abbiamo studiati in quarta e quinta classe».
«Però ci sono anche i nomi…. Ci sono anche i falsi alterati, perché mulino, per esempio, non è un nome alterato, ma un falso alterato». A me è piaciuto quando c’era il cannone che abbaiava. Mi ha fatto molto ridere. Perché il cannone non abbaia. Non fa bau bau. Il cannone fa boom!»,
«A me ha fatto un po’ ridere».
«È da piccoli perché la storia è un po’ da piccoli. Cioè, è come senza storia. È molto corta la storia».
«A me sono piaciuti molto i disegni. Anche se i disegni erano un po’ ridicoli».
«Anche a me sono piaciuti i disegni. Erano molto colorati».
«Serve per imparare i nomi alterati, è vero. Però ci sono solo gli alterati accrescitivi o diminutivi. Gli altri alterati non ci sono. Non ci sono i vezzeggiativi e i dispregiativi».
«Però nella storia c’è aquilotto e per me…. Sì, è vezzeggiativo».
«Per me è diminutivo».
«A me è piaciuto il finale perché non me lo immaginavo proprio così».
Mi spiegate la storia? È piccola, ma chiara….
«Sì. Ma è strana. C’è…. C’è una cosa che poi non è mai quella cosa. Per esempio, all’inizio, la storia inizia che ’C’era una volta un montone.’ Ma poi si sbaglia. Poi dice che non è vero, non c’era un montone. Al posto del montone cosa c’era? C’era un grande monte».
«Io ho capito perché…. Perché se tu ci pensi, il montone, se non sai che è un animale, può sembrare dal nome che è un grande monte».
«Sì, infatti, l’abbiamo già detto prima. Perché questi sono i nomi alterati. Quelli che abbiamo studiato».
«Ma montone non è alterato. Montone è falso alterato».
«Anche cavalletto è falso alterato. Infatti dopo il cavalletto non è quello di legno che usano i pittori per fare il quadro. Dopo… Dopo è un cavallino vero».
«Anche la botte e il bottone. La botte non è un piccolo bottone».
«Poi il burrone non è un grande pezzo di burro ma un buco di una montagna che ci puoi cadere dentro e muori. Infatti alla fine ci cadono tutti dentro e cadono fino in fondo e secondo me sono tutti morti perché la storia e il libro finiscono».
«Per me non è una storia vera, ma è un po’ inventata».
«Certo che è inventata! Io non ho mai visto che su un mattone c’è un’aquila o cose del genere».
«Per me la storia non è proprio una storia… Perché poi ci sono solo queste cose e questi animali che si mettono uno sopra all’altro. Come una torre. Però dopo c’è il cannone…. Anzi, c’è il grande cane che abbaia e allora… Allora cadono tutti nel burrone».
«Però il cannone non poteva essere un grosso cane, per me. Si capisce. Per me è un errore…».
«Guarda che tutti i falsi alterati, allora, sono degli errori…».
«Non è vero. Però… Però sembra che sono degli errori, è vero. Ma sono giusti così».
«Però se uno non sa bene l’italiano si possono confondere un po’».
Cosa vi è piaciuto di più di questo libro?
«Che è corto. Ci sono molti disegni e poche parole».
«Anche a me. Perché così si fa più in fretta a leggerlo».
«A me piacciono molto i disegni. Per esempio quello della torre e del pulcino».
«A me la storia fa un po’ ridere. Cioè, non la capisco bene, però fa ridere…».
«Per me è stato un libro sbagliato perché la storia che si racconta non è mai giusta, è sempre sbagliata. Ma forse tu volevi fare a posta una storia così. Volevi o non volevi? Sì, una storia che non inizia mai, anche se dopo inizia e…»,
«Fa ridere perché non inizia mai veramente ma dopo finisce veramente».
«Anche a me sono piaciuti molto i disegni di quando tutte le cose e gli animali cadono».
«A me è piaciuta la pagina da aprire di nascosto, dopo che hai già letto tutta la storia, tutto il libro, che lì ci sono i personaggi e le cose che sono finite fuori dalla storia e dopo tu ci devi scrivere dove sono finite tutte quelle cose e quegli animali e anche il matto, il grande matto, quando sono finiti fuori dalla storia».
(il Manifesto – 20 Giugno 2019)