Mi raccontate con parole vostre cosa abbiamo fatto ieri?
«Abbiamo fatto il laboratorio archeologico sui Romani».
«È venuta a scuola Sonia. Lei è una professoressa che insegna alle medie. È giovane. Però oltre a insegnare alle scuole medie, Sonia fa anche i laboratori archeologici».
«Perché lei fa parte del Gruppo Archeologico di Sant’Ilario d’Enza. Fanno le ricerche archeologiche. Gli scavi. Perché tanto tempo fa nei nostri campi, nei campi qui accanto, abitavamo gli uomini primitivi e dopo abitavano anche i Romani».
«Infatti loro hanno fatto anche la via Emilia. Loro erano molto bravi a fare le strade. Infatti non si sono consumate. La via Emilia c’è anche sotto all’asfalto. Ci sono le pietre. Sotto le pietre lisce c’è la ghiaia. Sotto la ghiaia c’è la sabbia. Perché loro facevano le strade così: resistenti».
«Abbiamo fatto il laboratorio del mosaico».
«Sonia ci ha detto che loro facevano molti mosaici. Loro abbellivano tutto con i mosaici. Che poi sono dei pezzettini colorati che si mettono insieme. Delle piccole pietre. O anche dei pezzetti di vetro».
«Erano molto bravi a fare i mosaici».
Sonia ci ha mostrato come venivano utilizzati e come si facevano….
«C’erano i mosaici nelle stanze, nelle camere».
«Nei pavimenti. Anche nei soffitti, in alto. Però solo delle case dei più ricchi. Non delle insulae».
«Secondo me erano bravissimi a mettere tutte le tesserine insieme per fare dei disegni bellissimi».
«Le insulae erano come i condomini dei poveri, i palazzoni. Lì non c’erano i mosaici».
«Loro abbellivano con i mosaici anche i templi».
«Anche le costruzioni più belle».
«Fare il mosaico è facile, però ci vuole molta pazienza e io non riuscivo tanto bene perché a me piace fare le cose più in fretta, mi piace fare di più le cose veloci, non quelle lenti. Perché con le cose lente ci vuole troppo tempo».
«Per fare il mosaico basta mettere le tesserine una vicina all’altra e incollarle tutte. Ma non troppo vicine. Bisogna lasciare le fughe. Le fughe sono gli spazi in mezzo tra una mattonella e l’altra, tra una tesserina e l’altra…».
«Per me fare il mosaico è un po’ come fare il pavimento, è vero. Però i mosaici sono più belli delle mattonelle perché le tesserine sono più piccole e anche più colorate e ci saltano fuori dei disegni. Non sono tutte uguali, di colore uguale, come le mattonelle dei pavimenti delle nostre aule».
Come si è svolto il laboratorio?
«Prima ci siamo seduti ai tavoli. In laboratorio. A coppie. Dopo Sonia ci ha dato a ogni coppia ci ha dato il kit. Il kit era una busta. Dentro alla busta c’erano le tesserine colorate e anche la tavoletta di legno». «Però sulla tavoletta di legno c’era un disegno. Era disegnata a matita. Poi in ogni spazio c’erano le iniziali dei colori: R per rosso, V per verde, B per bianco, eccetera».
«La cornice era il grecale. È una cornice che ci ha insegnato Sonia che si chiamava così».
«C’erano delle tesserine di tutti i colori dentro il sacchetto. Ma erano soprattutto bianche perché lo sfondo del disegno, della cornice, era bianca».
«Lo sfondo del mosaico».
«Bisogna avere pazienze a trovare le tesserine del colore giusto e poi incollarle con la colla nello spazio giusto».
«Il grecale sono tre corde che si intrecciano tra di loro e si intrecciano sempre nello stesso modo, sempre con gli stessi colori».
Vi è piaciuto?
«Sì. Bellissimo».
«Per me è stato bello ma un po’ noioso perché poi era sempre uguale».
«Anche per me le tesserine erano troppo piccole e allora ci voleva molto tempo a fare il mosaico. Se invece erano più grandi, le tesserine, noi facevamo prima».
«Per me era bello. Come fare un puzzle. A me piace farli. Anche se sono difficili».
«Per me era rilassante perché a me piace fare le cose sempre uguali. Mi rilasso di più. Poi alla fine era molto bello. Era bellissimo. Erano tutti bellissimi».
( il Manifesto – 23 Maggio 2019)