Cosa vi hanno detto i vostri genitori delle schede di valutazione del primo quadrimestre che abbiamo consegnato ieri?
«A me ha detto che sono stato bravissimo, mia mamma. Invece mio papà ha detto che mi devo impegnare di più in matematica».
«Hanno detto che va bene, abbastanza bene. Ma devo stare più attento in classe».
«Anche a me ha detto che sono stata brava, io non mi aspettavo di avere dei voti così belli in storie e geografia perché ho paura quando ci sono le interrogazioni e poi ci sono molte pagine da studiare e io non ho tanta memoria».
«Per me le pagelle, cioè la pagella, la mia pagella, è stata come mi aspettavo».
«Mi sembra che io ho quasi tutti otto, nove o dieci. Forse ho un sette».
«Io in educazione fisica ho il voto più alto».
«Per me i voti sono andati bene, nelle materie. Solo che nel giudizio, c’è scritto che devo stare più attento e certe volte non faccio i compiti».
«Mia mamma era contenta della pagella e così ero contenta anch’io».
«Mio papà ha detto che la mia pagella era meglio della sua quando andava a scuola lui forse perché adesso la scuola è più facile, ma per me non è vero, perché è difficile anche adesso».
Mi piacerebbe sapere se vi aspettavate i voti che avete ricevuto o no. E se se li aspettavano anche i vostri genitori?.
«Io me li aspettavo, in italiano. Perché lo so che non leggo e non scrivo tanto bene».
«Il comportamento me lo aspettavo che era buono perché poi io sono abbastanza buono con tutti».
«Mia mamma e mio papà si aspettavano i voti della pagella perché loro ricevono e guardano sempre i voti sul loro telefonino, sul registro elettronico…».
«Mia mamma mi ha detto che alle scuole medie, il prossimo anno, sarà più difficile studiare perché ci sono più cose da studiare e anche più difficili e poi i voti alle scuole medie sono sempre più bassi dei voti delle scuole elementari perché i professori sono più severi».
«Mia mamma mi ha spiegato che io sarò promossa se vado avanti così e saremo tutti promossi perché alla scuola primaria, mi ha detto, alla scuola primaria i maestri e le maestre non bocciano quasi più i bambini e le bambine».
«Mia mamma mi ha detto che le avete detto che io a casa mi devo esercitare di più nelle esercitazioni… Cioè, mi devo allenare con mia mamma che fa finta di fare la prof e mi fa le domande».
«Anche mia mamma mi ha detto questa cosa delle interrogazioni che devo allenarmi di più ma non solo con le domande, lei mi deve ascoltare e io devo provare a fare tutto il discorso da solo. Però voi avete detto che se noi facciamo la mappa, durante l’interrogazione possiamo tenere sempre sotto gli occhi la mappa mentre siamo interrogati e io non lo sapevo».
«Ma se l’abbiamo sempre fatto!».
«Be’, io non mi ricordavo e forse… Adesso faccio anch’io la mappa. La maestra ha detto che anche mia mamma e mio papà mi possono aiutare a fare la mappa».
Insomma, mi pare che siate abbastanza soddisfatti. Qualcuno ha delle idee per migliorare?
«Mio papà ha detto che non devo migliorare perché vado già bene così, però non devo peggiorare e allora devo continuare a studiare come ho fatto fino a ora».
«Per migliorare io devo ripetere di più le interrogazioni».
«Devo fare sempre i compiti, secondo me. Non solo qualche volta».
«Per me io posso migliorare ancora un po’ se non mi emoziono troppo quando ci sono le verifiche perché io durante le verifiche sono sempre molto emozionata, ho paura di sbagliare e dopo va a finire che sbaglio veramente».
«Io posso parlare meno, forse. Cioè, devo stare più attento in classe e chiacchierare meno con i miei amici perché se chiacchiero troppo, come dice mia mamma, disturbo tutti e poi non capisco bene e allora dopo devo … Dopo devo studiare di più a casa».
«Per me devo concentrarmi di più».
«Per me, per migliorare il voto in palestra devo stare più calmo, perché io mi dispiaccio troppo quando perdiamo una partita e dopo… Sì, insomma, devo stare più tranquillo e non offendere quelli che sbagliano».
«Per me io devo cercare di leggere anche se so già leggere, così so leggere sempre meglio e miglioro, poi ci sono sempre delle cose migliori da leggere, solo che a me leggere non piace molto perché è noioso e questo è il mio problema in italiano».