“Introducendoci in seconda persona ad Amira, Giuseppe Caliceti ci permette di osservarla da fuori. Scoprirla non come numero ma come essere umano e come ragazza. Una ragazza alle prese con le prime amicizie, le prime cotte, i grandi sogni e le grandi ambizioni che caratterizzano la sua età.
Solo andando via dall’Italia, Amira potrà costituirsi come una sola persona, senza il vincolo del confine geografico che ha pesantemente penalizzato la sua crescita.
Amira è un libro che un insegnante deve portare nelle sue classi, perché tanto si dibatte di umanità perduta quando si vanno ad analizzare determinati fenomeni. Ed è ora che la scuola assolva al suo compito di formazione dell’uomo che verrà: un uomo che non può tralasciare il concetto base di umanità”.