Divertente, astuto, candido: Filippo Maria va a scuola, dove si confronta con i compagni e con il maestro.
Come tutti i famosi monelli della letteratura, combina guai, è sempre un po’ sopra le righe e affronta, con il suo fare scanzonato e infantile, i temi e i problemi della contemporaneità.
Il libro esce in Settembre nella nuova collana di narrativa per la scuola primaria
PAROLE LEGGERE del Gruppo Editoriale Raffaello, nata a rispondere alle esigenze dei bambini con difficoltà di lettura, ma non solo.
È adatta infatti a tutti i piccoli lettori in cerca di storie semplici e coinvolgenti.
Per il lettori da 8 anni.
- Editore: Gruppo Editoriale Raffaello
- Collana: Parole Leggere – Il mulino a vento
- Anno edizione: 2018
- Pagine: 112
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LEGGI IL PRIMO CAPITOLO: Se non ho fatto niente
“Ciao, maestro Giuseppe”, dice Filippo Maria entrando in aula.
“Ciao, Filippo Maria”, risponde il maestro Giuseppe.
E’ un lunedì mattina di fine Ottobre. Filippo Maria ha una nuova cresta di capelli rossi in mezzo alla testa. Si avvicina alla cattedra senza neppure togliersi lo zaino.
“Maestro, se qualcuno non ha fatto niente, tu gli daresti una punizione?”
“Una punizione? Perché?”, chiede il maestro Giuseppe.
“Ma sì, una nota”, dice Filippo Maria.
“Non ho capito”, dice il maestro Giuseppe.
“Sì, insomma, se io non ho fatto nulla di male, tu mi metteresti una nota?”
“No. Perché dovrei mettertela?”
“Promesso?”, chiede Filippo Maria.
“Cosa devo promettere?”, chiede il maestro Giuseppe.
“Che non mi metti una nota. Prometti?”
“Prometto”, dice il maestro Giuseppe.
Filippo Maria sorride soddisfatto. Indossa un paio di scarpe da ginnastica con le lucine che si accendono mentre cammina e ha un’aria sempre allegra.
“Bene, io non ho fatto i compiti. E mia mamma e mio papà non mi hanno fatto la giustificazione sul diario perché non avevano tempo”.
“E questa quando te la sei preparata?”
“Ieri a casa”.
“E non facevi prima a fare i compiti? O a chiedere ai tuoi genitori se…”
“Gliel’ho chiesto, ma non avevano tempo. Te l’ho già detto”.
Il maestro Giuseppe resta in silenzio.
“Comunque hai promesso che non mi dai la nota”, dice Filippo Maria.
“Va bene, nessuna nota”, dice il maestro Giuseppe. Poi aggiunge: “Ma se un fine settimana capita che uno di voi non riesca a eseguire i compiti, basta che me lo dica subito, senza bisogno di inventarsi tante storie. Basta che sia solo una volta o due in un anno”.
Filippo Maria se ne va sorridente al suo banco con lo zaino sulle spalle molleggiandosi sulle sue scarpe che si accendono a ogni passo che fa.