Laboratorio per le scuole primarie
Presentazione
Come è fatta una nonna? Cosa pensa? Quanti ricordi ci sono dentro di lei? Il tenero sentimento che lega i più piccoli ai più anziani.
Occorrente
- Una copia del libro Nonna Ida (Edizioni Raffaello)
- Fogli bianchi A4 piegati in due
- Astuccio
- block notes gigante a cavalletto
Obiettivi
- promuovere l’ascolto e la comprensione del testo
- cogliere la differenza tra la vita di oggi e quella di un tempo
- cogliere tenero sentimento che lega i più piccoli ai più anziani
- promuovere la scrittura creativa degli studenti
- condividere con gli altri parole ed emozioni
- realizzare una poesia/libro collettiva sulle nonne
Sequenza laboratorio
- Saluti e presentazione del libro “Nonna Ida”: i personaggi principali sono nonna Ida e la sua nipotina Gioia
- Spiegare che tutto il libro è fatto di frasi Generali (G) che riguardano tutte le nonne e Particolari (P) che riguardano solo Nonna Ida
- Gioco: lettura delle 18 frasi tratte dal libro; i bambini dovranno indovinare se sono (G) Generali o (P) Particolari e spiegare da cosa se ne accorgono
- Invitare oralmente i bambini a dire frasi (G) Generali e (P) Particolari sulle nonne
- Invitare i bambini a scrivere e illustrare su un foglio A4 ripiegato, singolarmente o a gruppi, 2 frasi Generali e 2 Particolari
- Restituzione: lettura ad alta voce da parte degli autori
- Raccolta dei fogli e montaggio dei libriRealizzazione della copertina
I brani di Nonna Ida che si consiglia di leggere
- Le nonne sono donne un po’ anziane che una volta erano mamme e lo sono anche adesso, ma i loro figli o le loro figlie adesso sono grandi. Sono anziane, ma non sono vecchie. Se dici a mia nonna che è vecchia, lei brontola un po’ e fa finta di arrabbiarsi. (G)
- Tutte le nonne, sia le più giovani sia le più anziane, quando sulla terra c’erano i dinosauri non erano ancora nate. Nessuna. (G)
- Le nonne hanno le gambe, le braccia, la faccia e tutto il resto del corpo uguale a una mamma, solo che la loro pelle è diversa, anche in faccia: ha più pieghe. Gli occhi però sono sempre uguali, sempre giovani. (G)
- Mia nonna, per vedere bene, si deve mettere gli occhiali. (P)
- Mia nonna ha tante fotografie. Alcune le ha messe nei portafotografie, ma tante altre sono in scatole da scarpe che tiene dentro un armadio. Alcune foto non sono a colori ma sono in bianco e nero perché tanto tempo fa non esistevano le foto a colori. (P)
- Mia nonna è nata nell’epoca in cui anche la tv era solo in bianco e nero. Anzi, nell’epoca ancora prima: quando la tv non esisteva proprio perché nessuno l’aveva ancora inventata. Avevano inventato solo la radio. (G)
- Mia nonna, in casa sua, non ha la lavastoviglie ma lava i piatti da sola, nel lavandino della cucina, con il detersivo, una spugnetta verde e le mani. (P)
- Un giorno sono andato a casa di mia nonna con la mia macchina fotografica digitale e poi ho chiesto a mia nonna di mettersi in posa perchè le volevo fare una foto.
“Nonna, ti devi mettere in una posa da rapper”.
“Cioè?”
“Da cantante. Però un cantante di oggi, non dei tuoi tempi”.“E come mi devo mettere?”
“Con la lingua fuori”.
“Con la lingua fuori?”
“Sì. E poi con le mani così”.
E le ho fatto vedere che doveva tenere alzate solo il mignolo, il pollice e l’indice”.
“Oh, ma è difficile”, si è lamentata lei.
“Dai che ce la fai”, ho detto io.
Lei ha messo la lingua fuori e le dita delle mani come le avevo insegnato.
“Va bene così?”
“Benissimo. Adesso stai ferma”.
Ho scattato la foto.
“Me la fai vedere?”
Gliel’ho fatta vedere.
“Adesso quella foto la cancelli”.
“Perchè?”
“Perchè mi vergogno”.
“Va bene, allora la cancello”, ho detto.
Ma ho solo fatto finta perchè la foto era venuta bellissima e nonna era veramente molto divertente. (P) - Le nonne non vogliono mai buttare via le cose vecchie perché dicono che potrebbero sempre servire. (G)
- Mia nonna non gioca alle slot-machine e non sa neppure cosa sono.Non gioca a fare le scommesse. Non gioca al Gratta e Vinci, alla schedina Totocalcio o al SuperEnalotto perché dice che non si vince mai e sono solo un modo per rubare dei soldi ai poveretti. Però le piace giocare a tombola con me anche se non vince niente. Non si tinge i capelli anche se i suoi capelli, come quelli di quasi tutte le nonne, ogni giorno che passa diventano un po’ più bianchi. Non beve l’acqua nelle bottiglie di plastica che si comprano, lei beve l’acqua del rubinetto. (P)
- Mia nonna non si trucca. Non ha gli orecchini. Non ha collane. Non si mette il rossetto. Nelle dita delle mani ha solo un anello: quello di quando si è sposata. E’ solo uno, però è un anello d’oro. A mia nonna, secondo me, non importa molto essere la più bella. (P)
- Le nonne hanno molti ricordi perché hanno vissuto più anni di tutti. Hanno più ricordi dei bambini e dei papà e delle mamma perché hanno più vita da ricordare, più anni, più avventure, più cose. Dentro tutte le nonne ci sono un sacco di parole e di storie, infatti mia nonna ha sempre voglia di raccontarmi qualcosa. Spesso mi racconta di come viveva da giovane, delle differenze tra prima e adesso. (G)
- A me piace soprattutto quando mia nonna mi racconta di mio papà da bambino. Dei capricci che faceva. Di come andava a scuola. Dei giochi che faceva con suo fratello Claudio, che poi sarebbe mio zio. Oppure di quando era bambina lei. (P)
- Le nonne vanno spesso ai funerali. (G)
- Quando mia nonna andava a scuola c’erano le cartelle di cartone e gli astucci di legno. Quando invece andavano a scuola i miei genitori c’erano le cartelle: delle borse fatte di cuoio. Adesso che vado a scuola io invece ci sono gli zaini di gomma, gli astucci di plastica, le biro cancellabili e le gomme profumate. (P)
- Quando sbagli, le nonne ti spiegano l’errore che hai fatto finché tu non lo capisci bene e dopo cerchi di non farlo più. (G)
- Le nonne sono delicate come i bambini. Ma se mentre camminano loro cadono a terra, si possono fare anche più male di un bambino. (G)
- Le nonne camminano più lentamente delle mamme, ma hanno meno fretta. (G)