In questi mesi abbiamo ascoltato e studiato le Quattro Stagioni di Vivaldi. Mi dite tutto quello che vi ricordate? Tutto quello che avete imparato?
«A me la musica piaceva. Tutta». «A me soprattutto quella della Primavera, perché poi è anche la stagione che mi piace di più». «Mi è piaciuto vedere il video dei musicisti perché così ho imparato il nome degli strumenti e li ho anche visti mentre li suonavano». «A me ha colpito che Vivaldi, che poi è il compositore che ha inventato i concerti delle quattro stagioni, era un prete. Io non lo sapevo. Io non pensavo che era un prete». «Mi sono piaciute le musiche allegre, quelle lente no. Per me erano un po’ noiose». «Io ho imparato che le quattro stagioni sono poi quattro concerti. Perché Antonio Vivaldi ha fatto un concerto per ogni stagione. Io ho imparato anche un’altra cosa: che in ogni concerto ci sono tre tempi e il primo e il terzo sono allegri, invece il secondo, quello in mezzo, è sempre lento». «A me c’era una musica che faceva paura. Però adesso non mi ricordo quale era». «E’ stato bello quando abbiamo disegnato la festa della Primavera».
Cosa sono le cose che vi hanno colpito di più?
«A me ha colpito la musica perché era bella». «A me ha colpito che Vivaldi mentre diceva la messa, delle volte, scappava via dalla chiesa e andava a scrivere le musiche che gli venivano in mente nella canonica e i parrocchiani rimanevano lì in chiesa ad aspettarlo senza arrabbiarsi. Lo aspettavano finchè lui non tornava in chiesa e ricominciava a fare andare avanti la messa». «A me ha stupito che lui era in un collegio di ragazze e tutte queste ragazze povere, insomma, a tutte le ragazze lui insegnava a studiare il violino, a suonarlo, il violino o un altro strumento musicale». «La musica, all’inizio, a me subito non piaceva. Perché era vecchia. Io pensavo che mi facesse dormire. Ma dopo non mi sono addormentato». «Anche a me la cosa che ha colpito di più è stata la musica perché pensavo che era sempre uguale e invece, ascoltandola bene, mi sono accorto che è sempre diversa, sempre movimentata». «Per me Antonio Vivaldi era molto bravo a inventarsi la musica». «A me la cosa che ha colpito è che lui lo chiamavano tutti il prete rosso perché aveva i capelli rossi come me». «Secondo me la cosa più impressionante è quando lui fa la musica dei temporali perché è bravissimo a imitare i temporali». «I lenti, a me, piacevano di più dei pezzi veloci».
Cosa vi ha fatto venire in mente ascoltare questa musica? Questi quattro concerti?
«Beh, le stagioni. Le quattro stagioni. Perché lui, poi, li aveva fatti apposta». «E’ la musica di un paese e di tutte le cose che succedono nel paese mentre passano gli anni». «A me è venuta in mente la natura. I prati, i campi, i temporali, il sole, le nuvole, il cielo, i boschi, la pianura». «C’erano molti suoni diversi e molto belli. A me è piaciuto l’ultimo pezzo dell’Autunno. Quello della caccia alla volpe. A me piaceva molto il suono del corno». «Io mentre ascoltavo quella musica pensavo che stavo sognando». «Secondo me… A me… Sì, insomma, ascoltando la musica mi sembrava di camminare, di viaggiare, perché poi la musica andava sempre avanti». «Mi ha fatto venire in mente della gente felice. Della gente che sta insieme e che suona tutti quanti insieme». «Io ho immaginato delle principesse e dei principi che ascoltavano quella musica perché per me era un po’ una musica da principi e da principesse, una musica antica, un po’ da fiaba». «io pensavo che veniva a piovere veramente quando faceva i fulmini e i temporali». «A me è piaciuto il video quando il presentatore si addormentava ascoltando la musica perché prima aveva bevuto. Sì, il primo pezzo e il secondo, quelli dell’Autunno, sono stati i miei preferiti e infatti me li ricordo ancora». «Io un po’ mi sono annoiato, lo ammetto. Perché a me questa musica non piace molto. Io preferisco della musica più moderna. Mentre ascoltavo questa musica mi venivano in mente solo delle cose vecchie come le automobili vecchie e le case vecchie». «Mi venivano in mente sempre degli animali che fuggivano. O fuggivano o si riposavano, quando la musica era più dolce, più calma. O fuggivano o erano fermi e si riposavano. Non so perché». «Io non pensavo che le Quattro Stagioni erano così belle perché non le avevo mai sentite». «Io ne avevo sentito un po’ in una pubblicità ma non avevo mai sentito le quattro stagioni tutte insieme e secondo me tutte insieme sono troppo lunghe. Dovevano essere un po’ più corte, forse. Insomma, mi sono annoiato molto».
(il Manifesto – 21.09.2017)