In ogni PEnSierO c’è un peso, per questo bisogna ben considerare l’esprimerlo. E io ho meditato a lungo su questo, perché, sarà l’estate, ma mi ritrovo a produrne di molto partecipati, e quando entra in gioco la partecipazione personale è sempre piuttosto rischioso. Il rischIO è un accidente che contiene l’io, e talvolta è piacevole correrlo.
In ogni Pinocchio, quindi, c’è un pino, ma c’è anche un occhio, ci sono delle noci, e, se si fosse toscani, come il ben noto burattino, non faticheremmo a trovarvi dei pici.
Il gioco è questo, l’anima del libro è questa; e considera le radici rodariane così come una delle regole compositive della filologia, per fare un gioco, che come tutti quelli ben giocati, poco impiega a diventare una storia.
E In ogni Pinocchio comincia a raccontare sin dalla copertina, giacché da essa prende le mosse per suggerire una regola (senza le regole giocare non ha molto senso): la “o” centrale di Pinocchio, di cui non si può far senza, è l’ultima del pino e la prima dell’occhio, questo lo suggerisce piuttosto chiaramente la parola. L’immagine Pinocchio, dal canto suo, si costituisce burattina per mezzo di tanti pezzetti, ci guarda con un occhietto nero e vispo che ben s’illumina sul grigio e col naso e col moto ci indica, gamba sinistra arancione e berretto verde, come partire si slancio.
Un lavoro molto ben riuscito di sincronia, quello di Giuseppe Caliceti e Gaia Stella, che si nutre di dettagli, di sillabe, di fonemi, di pezzetti e forme, che, insieme, montano in un’architettura equilibrata e narrativa. In ogni Pinocchio c’è un pino, che è fatto di lettere, del cappellino verde e della gamba arancione. La storia, la conosciamo tutti. In ogni duomo, c’è un uomo, e cosa ci faccia possiamo provare a immaginarlo; e la storia può essere d’amore, come di distacco, come anche di riconciliazione.
Comincia dalla copertina, dicevo, e continua nei risguardi, coerente con il suo stesso impianto, suggerendo parole in cui ne abitano altre, spiegando come realizzare dei timbri per disegnare, invitando a proseguire il gioco, inventare altre storie.
- Editore: TopiPittori
- Anno edizione: 2016
- Seconda edizione: 2022
- Pagine: 48
- Illustrazioni: Gaia Stella
- Età di lettura: Da 3 anni
- Ascolta la audio-recensione pubblicata sul sito
- Leggi la presentazione sul sito della Biblioteca Internazionale per ragazzi E. De Amicis di Genova