Come è fatta la vostra scuola?
«Fuori c’è il cortile con il prato per correre, il campo di basket per giocare, le panchine per sedersi. Dentro invece c’è la scuola, ci sono le aule e la palestra, i laboratori e tutto il resto».
«In ogni aula c’è una classe dove stanno i bambini della stessa età».
«Nella nostra scuola ci sono l’aula della classe Prima, della classe Seconda, della classe Terza, della classe Quarta e della classe Quinta».
«Ci sono la sala video, la biblioteca della scuola, l’aula dove c’è lavagna multimediale interattiva».
«In altre due aule più grandi dove c’è il laboratorio di informatica con tutti i computer e il laboratorio di immagine dove ci sono tutti i colori e i pennelli».
«Poi c’è la cucina, dove le cuoche preparano il pranzo. E vicino alla cucina c’è una grande sala mensa con tutti i tavoli e le seggiole: lì andiamo a mangiare».
E c’è anche la Sala insegnanti? Sapete cosa è?
«Sì. In ogni scuola c’è un’aula che si chiama Sala Insegnanti. Qui vanno gli insegnanti quando finisce la lezione con i bambini e devono fare le riunioni tra di loro per decidere cosa faremo a scuola nei prossimi giorni».
«Nella Sala Insegnanti c’è la macchinetta del caffè: le maestre mettono in una fessura una moneta o una chiavetta e dopo esce il caffè».
«Alla ricreazione, in Italia, le maestre bevono quasi sempre il caffè».
«Invece in Inghilterra bevono il tè. Negli altri paesi del mondo io non so bene cosa bevono».
Chi è che va a scuola?
«Noi».
«Gli scolari».
«I bambini che vanno a scuola si possono chiamare in vari modi: alunni, scolari, studenti».
«Possono indossare tutti un grembiule: bianco, nero, blu. Possono avere un fiocco al collo: blu, rosa, bianco o di un altro colore. Oppure possono non indossare nessun grembiule e nessun fiocco e vestirsi ogni giorno come vogliono. Proprio come accade nella nostra scuola».
«Gli scolari possono essere maschi o femmine. Alti o bassi. Magri o grassi. Veloci o lenti. Simpatici o antipatici. Divertenti o noiosi. Bravi o meno bravi. Gentili o meno gentili».
«Per me, più sono diversi e meglioè perchè si imparano più cose e la vita scolastica è più varia e divertente».
Nella vostra classe in quanti siamo?
«In ventiquattro scolari. I maschi sono tanti come le femmine. Abbiamo tutti la stessa età e siamo nati tutti in uno dei tre ospedali che ci sono nelle città più vicine».
«Non tutti i nostri genitori, però, sono nati qui. Solo un terzo. Un altro terzo è nato in paesi del sud Italia. L’ultimo terzo in Paesi che non sono in Italia».
I vostri insegnanti li chiamate per nome o in un altro modo?
«Invece di chiamarla maestra, certe volte io la chiamo mamma o nonna. Non è nulla di grave, certe volte ci si può confondere. Però, quando eravamo in Seconda, una mia compagna di classe l’ha fatta proprio grossa…. Ha detto: “Nonno, posso andar…. Scusa, maestra, posso andare in bagno?. La maestra ha fatto finta di arrabbiarsi, ma si vedeva che sotto sotto rideva».
Cosa serve per andare a scuola?
«Quando vai a scuola è meglio avere uno zaino per metterci dentro i libri e i quaderni».
«E’ importante anche avere un diario per scriverci sopra i compiti da fare a casa».
«Poi devi avere anche la gomma, le matite, le biro cancellabili e quelle non cancellabili e tutto l’altro materiale scolastico che serve».
«All’inizio di ogni anno scolastico le maestre fanno un biglietto, tu devi darlo ai tuoi genitori e loro ti comprano tutto il necessario».
«A scuola si parla uno alla volta».
«Altrimenti, se si parla in due o tre alla volta o tutti insieme, non si capisce più niente».
«Prima di parlare, bisogna alzare la mano».
«Se la maestra ti dice che puoi parlare, puoi parlare. Se invece ti dice che non puoi parlare, devi aspettare perché sta parlando un tuo compagno o sta parlando lei, la maestra».
(il Manifesto – 27 Marzo 2014)